Eneide Postmoderno-Del ricordo di Janus
Data: 16/10/2019,
Categorie:
Erotici Racconti,
Etero
Tradimenti
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... quel momento, immergendovisi. Il tempio diroccato, il viso della guerriera privo d’elmo, gli occhi verdi nella pelle nera e il sorriso bianco irridente, i canini appena più lunghi.E quelle parole, quella frase che tanto dubbio aveva portato.-Ci combattete, come noi combattiamo voi da nove anni, ma siete certi di sapere perché?-, aveva chiesto la giovane. Janus era rimasto impietrito, bloccato, sospeso, paralizzato da quella domanda.-Vi combattiamo perché siete il nemico. Siete sfuggiti al nostro controllo.-, disse, -Siete un flagello, figli degenerati che é nostra resposabilità fermare.-. La guerriera aveva scosso il bel capo e riso.-Come hai visto, il nostro sangue é rosso come il vostro, come voi siamo capaci di pensiero e di emozioni e di quell’onore che tanto reputate solo vostro! Allora cos’é la differenza tra noi? Cosa ancora ci spinge a combattterci? Noi siamo Licanei tanto quanto voi! Io sono cittadina di Licanes, privilegio a cui rinunciai quando mi fu offerta la possibilità di arruolarmi in quest’esercito ma mai rinnegai le mie radici, così come i miei compatrioti!-, ora v’era emozione nella voce della giovane.-Siete mutati! L’elisir vi ha resi schiavi della brama di sangue! Abbiamo saputo di stragi e massacri a opera vostra!-, aveva ribattuto lui. Lei si era avvicinata, alla luce, appariva ancora più bella.-Noi!-, esclamava con sdegno, -Noi i mutati e i selvaggi, eh?-, chiese lei con piglio offeso.-E voi?-, domandava, -Voi che mandavate noi a fare il vostro sporco ...
... lavoro, a uccidere i vostri nemici e combattere le vostre guerre decidendo di liberarvi di noi quando capiste che non vi servivamo più? Dov’é l’onore che tanto millantate? Dove la vostra civiltà?-.Janus aveva dovuto far violenza a sé stesso per non infrangere la tregua e non balzarle al collo.Non gli importava morire, non gli importava uccidere. Voleva solo che quella voce tacesse.-Non ci conoscete, dunque non dovreste giudicarci!-, aveva concluso la giovane.E Janus aveva capito che non aveva tutti i torti. Sospirò, comprendendo che negare non sarebbe servito. D’altronde, forse aprendosi avrebbe potuto conoscere il punto debole del loro avversario.
-Lo pensasti davvero?-, chiese Asteius. l’Esule annuì, lo sguardo duro.-Eravamo in difficoltà e sapevamo pochissimo dei nostri nemici. Così mi dissi che… se avessi scoperto qualcosa, forse ne sarebbe valsa la pena.-, disse.-Continua.-, lo esortò il sacerdote.
-Nelle tue parole non c’é menzogna. Allora rimediamo! Parlami della tua gente!-, esclamò Janus.Colse un bagliore di interesse e persino di felicità negli occhi della guerriera.-Presso la mia gente e credo anche la tua, prima ci si presenta.-, disse.-Il mio nome é Janus.-, disse lui. Lei sorrise.-Come Janus Braccioforte, l’eroe che conquisto gli Knami.-, ricordò. Lui annuì, lieto che la femmina sapesse che tale era il retaggio del suo nome.-Il mio nome é Layla.-, disse. Un bellissimo nome, che Janus poteva dire musicale.E fu lì, che la giovane lo stupì di nuovo. Avanzò, ...