1. La vita


    Data: 18/03/2018, Categorie: Tradimenti Autore: TATONE, Fonte: EroticiRacconti

    La vita è una cosa strana, mi sono sposato giovanissimo con Gabriella, ero semi vergine, 24 anni, o almeno lo ero appena conosciuta, ne avevo 21, lei 23, il unica esperienza, con una donna matura, che ogni tanto si faceva scopare, ma che voleva mi masturbassi davanti a lei nuda.
    
    Gabriella invece, aveva avuto moltissime esperienze, sin da giovanissima, e nell'anno precedente al nostro fidanzamento, era stata l'amante di un paio di uomini maturi.
    
    Una volta conosciuta, me ne sono innamorato immediatamente, bella statuaria, una donna a tutti gli effetti, e cosi' un mese dopl siamo finiti nel suo letto, viveva sola.
    
    Nuda era una scultura, appena le toccai il seno, sborrai, mi vergognai, lei sorrise, e mi aiuto' con la bocca e le mani a farlo riprendere, ma non ci riusci' io la leccai per lungo tempo, dandole un poco di piacere.
    
    Le volte successive non migliorai molto, ma riuscivo a farla venire con la lingua, ma capii che non ero in grado di soddisfarla, visto che appena lo infilavo in figa, massimo cinque colpi venivo.
    
    Cosi'accettai il fatto che avesse degli amanti, lei era calda, mi avrebbe tradito lo stesso se non le avessi proposto di farmi le corna.
    
    Divenne la donna del suo capo, io la attendevo a casa nudo, e al suo rientro mi masturbavo al suo racconto, mi bastava vederla nuda, mentre dalla sua figa colava unmllco dello sperma di lui.
    
    Poi iniziai con il toccarle il seno, e spesso mentre lo toccavo spruzzavo il mio sperma, non ci bastava piu, ...
    ... tornava a casa piena di sperma e io lo leccavo e lo bevevo, mentre sborravo ormai incontrollato.
    
    La situazione peggioro' pochi mesi dopo, se solo mi mostrava un seno o un capezzolo venivo, andavamo a comprare intimo per lei, usciva dal camerino, un paio di volte e io sborravo, era il nostro gioco, mi macchiavo i pantaloni, e si notava, mi vergognavo ma lei voleva che continuassi.
    
    Poi decidemmo di sposarci invitammo a cena il suo capo, amante, in un ristorante che conoscevamo, appartati in una saletta, lei indossava solo un tubino nero e un paio di sandali tacco 12 rossi, e una volta soli, se lo sfilo' rimanendo nuda, per tutte le portate, io per suo ordine mi alzai, mi abassai i pantaloni e lei si fece toccare il seno da lui, vedi cornuto, queste tette daranno il latte a suo figlio, lui mi rendera' madre, non fini' la frase, che schizzai un paio di volte.
    
    Poi sempre mezzo nudo, mi misi in disparte, a un tavolino appositamente messo li' per me' e il cameriere serviva solo loro, strusciandosi sempre a lei, e io prendevomquellomche lor scartavano, ero ormai lo zimbello di chi ci conosceva.
    
    Gabriella era impaziente di essere madre e decidemmo di sposarci, fu' una cerimonia stupenda, lei in bianco, nuda sotto, e come testimone Max il suo amante, che le tenne la mano per tutto il tempo.
    
    A fine giornata, loro andarono a letto, io andai in albergl, li raggiunsi per salutarli, quandl partirono per il viaggio di nozze, vedrai, mi disse mia moglie, tornero' gravida e ...
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