BOCCA MISTERIOSA
Data: 13/10/2019,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... due non contribuirono certo a “calmarmi”.
Disteso a torso nudo, le mani sui fianchi, immobile come chiesto, con indosso solo i bermuda da cui, una volta disteso, spiccava più di prima il mio interesse, cercai di concentrarmi sull’esame che stava iniziando e che prevedeva che il piano dove ero steso scorresse sotto il macchinario. Feci il vuoto nella mente e attesi, pur continuamente distratto dal brusio e dalle risatine che ancora udivo.
Ad un certo punto, dopo forse cinque minuti, mi trovai in una situazione claustrofobica. La mia testa era all’altezza del macchinario con il naso a pochi centimetri da una superficie piatta. In pratica ero imprigionato. Sentii una voce dolce ma professionale.
Eseguii sperando finisse in fretta, non era per niente piacevole la sensazione di stare per essere spiaccicato. Udii ancora dei sussurri ed una risatina, il fruscio di abiti vicino al macchinario e… una mano mi si posò proprio lì. Per una frazione di secondo pensai ad un’allucinazione però il contatto era inequivocabile: una mano era sopra il mio inguine e si muoveva leggera seguendo i contorni del mio membro. Lui, testa di c… di nome e di fatto, reagì ergendosi (non posso fargliene una colpa). La mano ora stringeva attraverso la stoffa, muovendosi in un movimento che mi mandava sensazioni dritte al cervello. Troppo strano tutto: la situazione, la mia posizione, e quella mano che mi stimolava. Mi mossi rischiando di dare una craniata al macchinario. Inutile, non sarei riuscito a ...
... liberarmi facilmente.
Ancora la voce intervenne per bloccarmi. Le mani intanto erano diventate due, e mi aprivano il bermuda. Mi pentii di non aver indossato intimo ma oramai era troppo tardi. Una sensazione di calore mi avvolse la punta del membro scoperta da quella mano, poi la sensazione si fece umida… e bollente. Intuivo che una bocca si era impadronita di me dispensandomi carezze deliziose. Si faceva sempre più difficile restare fermo eppure non potevo muovermi… e nemmeno lo volevo. Mi abbandonai a quelle sensazioni cercando di resistere e ritardare l’impulso sempre più impellente che mi avvolgeva. Durò non so quanto facendomi tendere come una corda di violino, nelle orecchie i rumori bagnati di quella bocca, nelle orecchie, a tratti, una risatina eccitata e respiri pesanti. Esplosi di colpo non riuscendo più a trattenermi e quella bocca non si sottrasse, anzi, le labbra si serrarono subito sotto la punta mentre la mano scorreva veloce su e giù lungo l’asta. Sospirai, gemetti vedendo lampi di luce davanti agli occhi chiusi, sconcertato, felice e… grato.
Mi accorsi a malapena del fatto che qualcuno mi stava richiudendo i bermuda. Restai ancora immobile e poi il macchinario riprese a scorrere liberandomi. Ci mise un’eternità e per tutto il tempo girai gli occhi, pur restando disteso senza muovermi, senza vedere nessuno intorno a me. Quando finalmente fui fuori, di fianco comparvero le ragazze.
Lo feci guardandole, cercando di capire quale delle due mi avesse così ...