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Tempus edax rerum (2)
Data: 11/10/2019, Categorie: Masturbazione Autore: Freyja, Fonte: EroticiRacconti
Sento freddo. Fuori la temperatura è scesa sotto lo zero, probabilmente il vetro della macchina domattina sarà completamente ghiacciato. Non so perché mi è venuto questo pensiero, alle 3.33 di notte. Sotto il piumone cerco di riprendere il sonno, ma dopo aver guardato l'orologio i pensieri prendono una strada propria. Perché mi sveglio sempre alle stessa ora? Ora non dormo più accoccolata sul mio lato del letto, sto nel centro esatto, mi prendo ogni spazio che è solo mio. Ma stanotte ho freddo. Nonostante questo, non mi va di reindossare i pantaloni del pigiama. Voglio ancora sentire le lenzuola sulla pelle nuda, ripensando all'orgasmo che mi sono concessa prima di addormentarmi. Alle mie mani che frugavano il mio corpo, tentando di saziare una fame che ormai mi accompagna incessantemente. A quel pezzo di fredda plastica che mi invadeva le viscere, fingendo inutilmente di essere te. Ripenso alla frenesia, ai sospiri, ai gemiti che mi sfuggivano dalle labbra mentre mi torturavo le carni, infliggendomi i colpi che avrei voluto sentire da te. Il rumore della carne fradicia che sbatteva, gli umori che inzuppavano le lenzuola. Le mie urla nella stanza vuota, il tuo nome invocato invano, quell'attimo di oblio in cui mi sono illusa di averti mio… poi, ogni volta, torno in me. E tu non ci sei. Il tempo divora ogni cosa. Il nostro ormai è consumato… un fuoco ha divampato feroce e ci ha bruciato l'anima. E ora il mio cuore non è altro che carbone, nero e rinsecchito, privo di quella linfa che lo faceva battere. Forse spezzandolo a metà troverei ancora una scintilla di brace accesa ma… chi potrebbe mai aggiungere un ramoscello di legna per riaccendere quella vampa? Non posso lasciarglielo fare. Il mio cuore è carbone, ma è ancora intero. Ed è l'unica cosa che mi è rimasta a proteggermi da questo freddo.
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