La sveltina n.9 – gangbang seconda parte – solo in bocca – racconto breve
Data: 15/09/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales, Fonte: Annunci69
... essere riempito del suo seme. Un attimo dopo me lo spinse fino in gola e quindi lo succhiai, come so assai ben fare, fin che non ce la fece più e si sfilò soddisfatto. Pensai che quel gruppetto di scatenati portava bene perché avevo già trovato praticamente senza cercare e fu allora che vidi comparire un altro bel cazzone davanti al naso. Alzai lo sguardo: a portarlo “a passeggio” era un signore piuttosto anziano che non avevo mai visto al quale sorrisi in modo inequivocabile e… spalancai nuovamente le labbra per accoglierlo. Me lo lavorai per bene, quasi dimenticando quanto stava accadendo poco più in la e in breve, forse perché era già eccitato o più probabilmente perché si stava masturbando da tempo, mi regalò la sua crema che trovai all’improvviso in bocca. Continuai a succhiare e leccare poi si ritrasse e mi sussurrò un “grazie, è stato bello” prima di eclissarsi.
A fianco a me i ragazzi stavano finendo perché già in diversi si erano allontanati. Mi alzai in piedi sputando alcune volte per liberarmi la bocca da quanto non avevo inghiottito e guardai proprio l’ultimo bagnargli la faccia e poi infilarsi dentro la bocca per ricevere il massimo piacere possibile.
Le voci, sempre eccessivamente alte ed ugualmente sguaiate e volgari credo si riferissero anche a me ma non ne fui sicuro. Però due di loro, già con i pantaloni chiusi, mi si avvicinarono e in modo arrogante mi chiesero con tono quasi di pretesa: “abbiamo visto che ci sai fare di bocca e di culo. Ti va di ...
... farti una cavalcata con tutti? Non oggi che siamo già a posto, magari tra qualche giorno. Stesso posto, stessa ora.”
Li fissai quasi seccato ma vedendo quanto erano giovani e ripensando a quei bei cazzi che avevano feci il mio miglior sorriso, mi passai la mano in faccia come per togliere quel po’ di crema rimasta e allungando entrambe le mani sui loro pacchi come per soppesarli risposi con una vocina melliflua: “ma certo. E dove li trovo dei piselloni così belli grossi e così giovani. Quando volete sono tutto per voi. Per tutti, vero?”
“Ma quanti ne vuoi troia?”
I due si guardarono e preso uno smartphone mi chiesero il numero che memorizzarono.
“Ti chiamo io.”
Si girarono e senza aggiungere altro se ne andarono mentre io e il loro amichetto, ancora inginocchiato, restammo lì in un silenzio irreale. Anche i curiosi si allontanarono, lasciandoci completamente soli. Il ragazzo si appoggiò per terra spostandosi dalla posizione in cui era rimasto tutto il tempo. Era a poco più di un metro da me. Con la mano si pulì il viso imbrattato e sputò alcune volte senza nemmeno guardarmi, come se non ci fossi. Con fatica si alzò e si guardò intorno e, finalmente, si accorse che c’ero anch’io.
“Fazzolettino?”
Mi fissò come se mi avesse riconosciuto ma quasi subito lo sguardo si spense. Allungò una mano e prese il pacchettino ringraziandomi. Iniziò a pulirsi come meglio poteva. Alla fine continuò a guardarsi intorno e notando che non c’era traccia di vestiti gli chiesi: “ma ...