VALERIA:QUANDO SCOPRII CHE MI PIACCIONO GLI UOMINI MATURI – CAP.2
Data: 15/03/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Yocalsy, Fonte: RaccontiMilu
Restai tutto il pomeriggio in spiaggia ma non vidi più Massimo. Pensai tutto il tempo a lui, alle sue mani sulla mia pelle. Tornai a casa e dopocena, mentre mia mamma chiacchierava in giardino con le amiche, decisi di prendere la bicicletta e andare a mangiarmi un gelato, e magari rivedere Massimo. Faceva già caldo, così misi un vestitino bianco, senza maniche, con tutti i bottoni davanti, che mi arrivava al ginocchio e un perizoma bianco senza reggiseno, come spesso faccio, non avendo un grande seno. La mamma mi costrinse a portare anche un golfino -Guarda che poi hai freddo…- e con infradito e la mia borsetta partii con la mia bicicletta.
Feci poche centinai di metri quando un pick-up rosso mi si avvicinò, e sì, era Massimo! -Ehi piccola, dove vai?- -Sto andando a prendermi un gelato- -Buona idea, dai salta su, ti accompagno io- -Ma sono in bici..- -Tranquilla, la carichiamo dietro-
Non opposi molta resistenza, salii in auto, e parlammo del più o del meno, anche se lui si diresse al paese vicino -Il gelato li è più buono, fidati.-. Siamo scesi dall’auto e abbiamo passeggiato mangiando il gelato. -Perché hai lasciato il tuo ragazzo?- -Chi ti ha detto che l’ho lasciato io?…- -Perché non esiste che uno sano di mente lasci una come te- Io scoppiai a ridere, anche lui sorrideva compiaciuto. -Era diventato ossessivo con la sua gelosia, poi voleva sempre uscire assieme ad i suoi amici..- -E tu volevi fare altro…- mi interruppe sornione. -Ma va, che dici???- e ridemmo ...
... ancora, attirando gli sguardi di alcuni passanti che chissà, avranno pensato,-Guarda come si diverte con suo padre quella ragazza-
Tornammo alla macchina e una volta partiti ogni tanto mi guardava sorridendo. Ad un certo punto, svoltò in un parcheggio, io lo guardai senza dire nulla. Spense l’auto e tolta la cintura si volse su di me e mi baciò, tenendomi il viso tra le mani. Le nostre lingua si cercavano, lui sgancio la mia cintura e inizioa baciarmi sul collo e a sbottonarmi alcuni bottoni, fino a toccarmi i capezzoli e il seno. Io ero come inebetita, mi sembrava di vivere un sogno. Ad un certo punto mise la mano sulle mie cosce risalendo piano piano, fino a scostarmi il perizoma. Iniziò a massaggiarmi le labbra per poi introdurre le due grandi e nodose dita nella fessura del mio fiore. Sospirai forte appoggiandomi con la schiena alla portiera mentre le sue dita andavano avanti e indietro da me. Io sospiravo e gemevo forte, una mano accarezzava il suo viso, mentre l’altra stringeva il braccio che muoveva le dita dentro me. Massimo mi tolse l’infradito dal piedino destro e se lo portò in mezzo ai suoi bermuda. Sentivo il suo pene duro e gonfio contro il mio piedino, mentre Massimo muoveva anche il bacino per sentire meglio il contatto con il mio piedino. -Godi Valeria, sei bellissima-,mi disse guardandomi negli occhi e continuando a penetrarmi con le sue dita. Ormai sentivo i brividi di piacere che salivano lungo la schiena e venni gridando -Sìììììììììììììì-. Massimo mi sorrise ...