1. Nonostante tutto (marzo 2006)


    Data: 12/09/2019, Categorie: Lesbo Autore: SilviaR, Fonte: EroticiRacconti

    Nonostante tutto era arrivata.
    
    Dalla finestra aperta entrava la luce di marzo e i mandorli del viale
    
    esibivano senza ritegno una imbarazzante, vigorosa fioritura. L'aria era ancora frizzante da far lacrimare gli occhi ma lei era arrivata, nonostante tutto, insieme alla primavera.
    
    Era arrivata. Come tutti gli anni. Piu' o meno nello stesso periodo di
    
    marzo. Da quando eravamo bambine.
    
    Come tutti gli anni a passare una settimana al paese. Nonostante la scuola, che i suoi le facevano perdere. Era troppo importante per loro questo appuntamento con il paese, con le loro origini. Le nostre origini.
    
    Io al paese ci sono rimasta, con la mia famiglia. Una delle poche. Poche
    
    famiglie e pochissimi ragazzi. Un paese morto.
    
    Forse anche per questo il suo arrivo ha sempre rappresentato per me una
    
    gioia immensa, il ritorno della luce, il ritorno della primavera. La
    
    primavera dentro di me. Di quella fuori ne ho quasi la nausea. Vivo in mezzo alla natura, dominata dalla natura, regolata dalla natura. La vita del paese è ancora scandita dal ritmo delle coltivazioni, dei raccolti, delle stagioni. Un mondo surreale. Per questo tutti quelli sani di mente se ne sono già fuggiti.
    
    Ma lei era arrivata. E dentro di me una gioia e un'ansia incontenibili.
    
    Ma non era la stessa degli scorsi anni. Questa volta c'era qualcosa di
    
    diverso.
    
    C'era che non avevo smesso di pensare a lei. Al suo profumo, alla sua pelle, al suo sapore.
    
    Già, perchè l'anno scorso i nostri ...
    ... giochi di bambine si erano trasformati in qualcosa di diverso. Tutta la settimana avevamo parlato di come ci sentivamo cambiate, nel fisico e nei nostri gusti, nelle nostre sensazioni. Avevamo parlato dei nostri desideri e delle nostre paure, dei nostri timidi e
    
    disastrosi primi contatti con i maschi. Chiamarli contatti è una parola grossa... diciamo sogni ad occhi aperti.
    
    Ci eravamo confidate, ci eravamo volute mostrare i seni appena crescuti e i primi peli. E il lettone della stanza della nonna, all'ultimo piano, che ci aveva sempre accolte a chiacchierare nei lunghi pomeriggi, proprio l'ultimo
    
    giorno ci ha trovate nude, ad esplorarci con le mani e con le bocche, a darci e prenderci piacere l'una con l'altra.
    
    Quante volte da quel giorno mi sono toccata, ho goduto e mi sono leccata le mani cercando di ritrovare il suo sapore... Quante volte ho annusato, ho leccato le mie mutandine con gli occhi chiusi, immaginando di essere tra le sue cosce...
    
    Quante volte mi sono toccata i seni incrociando le braccia, cercando un
    
    contatto alieno che potesse ricordarmi le sue mani.
    
    Ci siamo lasciate come al solito, nascondendo un lieve imbarazzo, piangendo come tutti gli anni. Ma a differenza degli altri anni non ci siamo piu' sentite.
    
    Imbarazzo? Paura? Chi lo sa. Da parte mia non avevo smesso un solo giorno di pensare a lei e di masturbarmi. E mi immaginavo lei uguale a me.
    
    Cosa era stata per me? Era stata la scoperta della mia omosessualità? O era stata la scoperta ...
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