1. Una storia 2


    Data: 15/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Anonimonap, Fonte: Annunci69

    Il giorno dopo
    
    Quella notte dormii profondamente e fui svegliato di soprassalto da mia madre.
    
    Mi fece cenno di fare in silenzio perché mio fratello dormiva ancora, così mi alzai lentamente cercando di non far rumore.
    
    Lo guardai, girato sempre sul fianco dandomi le spalle e pensai a quello che avevamo fatto il giorno prima.
    
    Una cosa davvero pazzesca, non mi sarei mai aspettato di aver fatto quello che era successo, cose che pochi momenti prima mi avrebbero fatto schifo al solo pensiero, ma che ora mi piacevano.
    
    Continuai a pensarci anche andando a scuola. A volte pensavo che avrei dovuto fermare mio fratello o, almeno, non accettare quello che mi aveva fatto, ma poi pensavo che il vedere il suo piacere nel farlo era per me una cosa che mi dava altrettanto piacere.
    
    Alla fine sentii di desiderare che continuasse.
    
    A casa non eravamo soli e, dopo mangiato, iniziai a fare i compiti come tutti i pomeriggi. Certo non era facile con i pensieri che mi passavano nella testa, comunque, bene o male riuscii a finirli pur dovendo rifare più volte le equazioni di matematica, cosa strana perché quella è sempre stata la mia materia preferita.
    
    Mia madre, come sempre a quell’ora, uscì per il lavoro e ci lasciò soli.
    
    Passarono forse cinque o dieci minuti che mio fratello mi chiamò dal soggiorno.
    
    Io misi a posto i libri e i quaderni e andai da lui col cuore che mi batteva pensando già cosa mi avrebbe chiesto. Forse lo speravo anche.
    
    Non mi meravigliai, infatti, ...
    ... che lui fosse seduto su una sedia, con pantaloni e slip calati ai suoi piedi e il sesso tra le dita della mano destra, bello, dritto e imponente.
    
    Non mi meravigliai nemmeno quando mi disse di inginocchiarsi davanti a lui e prenderglielo in bocca.
    
    Lo feci prontamente, mi inginocchiai e diressi il suo scettro verso la mia bocca aperta. Lo imboccai e iniziai subito a succhiarlo e a muovere la mia testa per farlo entrare e uscire, così come sapevo che gli piacesse.
    
    Riuscii persino a prenderlo tutto in bocca, fino a sentirlo nella mia gola, tenerlo così per qualche secondo per poi riprendere a fargli quel “pompino” che lui voleva.
    
    Proseguii per qualche minuto con il mio lavoro di bocca fino a quando mi fermò e mi fece lasciare il suo cazzo (ora mi sembra logico chiamarlo nel modo giusto).
    
    “Ora basta col pompino – mi disse facendomi alzare – togliti i pantaloni e le mutande e siediti sul mio cazzo, ti dovrai inculare da solo.”
    
    Mi alzai in piedi ancora col sapore di sesso sulle labbra e sulla lingua. Mi spogliai dei pantaloni e degli slip e mi girai dandogli la schiena.
    
    Sentii che si sputava sulle dita e che poi me le passava sul mio buchino e, prendendomi per i fianchi, mi dirigeva verso di lui.
    
    Abbassai la destra e presi il suo cazzo tra le dita, durissimo e bollente. Lo diressi verso il mio culetto e iniziai piano a scendere su di lui.
    
    Sentii lo sfintere aprirsi piano, ancora con un po’ di dolore, ma accogliendo la sua cappella dentro con grande desiderio ...
«123»