La vera natura di Anna – Capitolo 2 – Un’ottima cuoca
Data: 11/09/2019,
Categorie:
Racconti Erotici,
Lesbo
Autore: Godot, Fonte: RaccontiMilu
Capitolo 2 – Un’ottima cuoca
I bicchieri si susseguono con una nonchalance innaturale.
Le risate non smettono di fare da sottofondo a una serata perfetta.
Anna non stava così bene da anni e lo sapeva.
Ma più che le risate o lo champagne, era stato l’episodio in studio a risvegliarla.
Quel vampiro assetato di culo l’aveva rimessa a nuovo. Il morso l’aveva metaforicamente trasformata in una nuova creatura. Le aveva ridato la vita.
Anna era più viva che mai ed era solo l’inizio.
“Ormai è andata anche questa bottiglia, ma com’è possibile?
Tra l’altro Isa, mi sta pure venendo fame.. avrei proprio voglia di uno dei tuoi fantastici piatti. Tipo un’orata in cartoccio!”
“Certo che sei forte te oh! Sei qua da neanche due ore e hai bevuto due bottiglie di champagne! E vuoi anche che ti cucini del pesce!
Già che ci sei, non so, vuoi anche trombarmi il marito?? Ahahah”
Anna sorride, ma stavolta è un po’ perplessa. Sta battuta le era suonata un po’ strana. Certo Isabella non era nuova a battute del genere ma le pareva strano che facesse un’uscita del genere. Come se sapesse qualcosa. Quella cosa.
“Dai basta parlare, andiamo in cucina a preparare qualcosa, che qua in spiaggia inizia pure a fare freschino.”
Le due donne si dirigono verso la casa. Anna però non riesce a smettere di pensare a quella battuta. I pensieri invadono nuovamente la sua mente.
E’ turbata, non sa che fare.
“Forse sarebbe meglio svuotare il sacco, dopo tutto è stato ...
... Marcello a cominciare” – Pensa tra sé e sé.
“Oh Anna ci sei? Quindi pesce in cartoccio?? Accendo il forno dai.
Anzi prima prendo un’altra bottiglia che così ti aiuta a scacciare via ste benedette paranoie.”
Anna rimane sola in cucina. Riflette su cosa fare. Non vuole dirglielo, anche perchè vorrebbe di nuovo farsi sbattere da Marcello.
L’alcol le ricomincia a dare alla testa.
In quella situazione di confusione tra imbarazzo e incertezza, solo una cosa le era chiara: aveva ancora voglia.
Voglia di scopare, di trasgredire.
La sua mente riprende a viaggiare, sognando una chiavata memorabile, lì in quella stanza, sul piano cottura.
Ma non bramava il manganello di Marcello questa volta.
Voleva qualcosa di più delicato, di empatico, di profondo.
Non cercava dell’impeto maschile, del sesso sfrenato. Per quello era già stata abbondantemente saziata prima.
Ora voleva un rapporto più sentito. Più dolce. Più amorevole.
Si siede sopra il piano da cucina appoggiando la testa indietro, così da poter fantasticare meglio. Spalanca le gambe.
La sua mano sembra un tentacolo, dirigendosi subito verso la sua fonte del piacere.
Scopre di non avere più le mutande. Se l’era dimenticate nello studio di Marcello.
Ci stava, il poliziotto aveva ricevuto la sua adeguata ricompensa.
Inizia a toccarsi, accarezzandosi il clitoride. Lo preme piano piano come se fosse l’interruttore della sua macchina del piacere.
Lo champagne ormai è totalmente in circolo. I ...