Le mie storie (9)
Data: 30/08/2019,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Autore: isolafelice75, Fonte: xHamster
Durante il periodo dell'Università, come ho già scritto in precedenza mi sono divertita parecchio (nei limiti delle mie possibilità). Il ragazzino era una sorta di sicurezza dal punto di vista sessuale. Le cosiddette scappatelle insieme a lui erano sempre fonte di divertimenti e di sorprese. Anche se non era un grandissimo amatore, compensava alla grandissima con la fantasia e poi mi faceva rimanere esterrefatta per il suo pensiero fisso verso il sesso. Per un periodo a casa sua andarono a dormire due zie che venivano dal paese (credo fossero abruzzesi). Se non ricordo male una era vedova e l'altra era stata da sempre zitella, non ricordo quanti anni potessero avere, immagino sulla sessantina (a me sembravano segnate dall'età) e vestivano sempre di nero. Un giorno ero a pranzo da loro e tanto per cambiare sotto al tavolo dovevo tenere a bada le mani del ragazzino che cercavano di insinuarsi tra le mie cosce. Lui mi disse che toccava anche le tettone delle zie, io non ci credevo così dopo pranzo con la scusa di far vedere come ballavano, e mentre naturalmente la mamma era di là a fare i piatti (perché tutte queste porcherie le faceva sempre di nascosto di sua madre), mise su una musica e cominciò ad avvinghiarsi. Prima una mano sul culo, lui rideva verso di me io avevo gli occhi spalancati, la zia era come se non si rendesse conto di niente. Poi le disse qualcosa in una lingua a me sconosciuta (credo fosse il loro dialetto), Lei si scostò e lui cominciò a mettere le mani ...
... sotto le sue tette che erano di una misura non precisata, il tutto con il sottofondo musicale che faceva da contorno alle sue risate. La stessa identica cosa anche con l'altra zia che era più alta di lui ma sembrava assolutamente insensibile a quelle mani che la toccavano ovunque. Per farmi capire quanto fosse "maiale", mi ricordo che ogni tanto si girava verso di me facendo vedere che sotto la tuta era eccitato. Io ero più preoccupata di lui che venisse la madre, ma ridevo a crepapelle e non mi facevo capace di cosa avesse in testa. Questo è uno dei tanti episodi (ma ce ne sarebbero a bizzeffe) che facevano di lui un vero e proprio malato.
Tra le certezze di quel periodo (avevo sulla ventina di anni), c'era la così detta scopata di Capodanno con lui. Avevamo preso l'abitudine che qualsiasi cosa avessimo fatto l'ultimo dell'anno, a qualsiasi festa fossimo andati ognuno di noi, a fine serata (o meglio mattinata) ci saremmo incontrati per inaugurare il nuovo anno. Chiaramente potrete capire che avevamo comitive totalmente differenti. Io uscivo con le mie amiche e con amici più grandi di me, lui al contrario era ancora al liceo e quindi aveva tutti altri giri.
Il Capodanno di cui voglio parlare fu particolare (non ricordo assolutamente di quale anno stia parlando), perché mi successero un sacco di episodi per così dire "pepati" (come dicevano le mie amiche). Andammo ad un veglione a casa di uno del gruppo, saremmo stati non più di una ventina, che per i miei gusti è il numero ...