1. La sveltina n.14 – con quattro neri – racconto breve.


    Data: 24/08/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales, Fonte: Annunci69

    ... Proseguì per una decina di minuti fino a riempire il sacchettino per poi spostarsi, lasciando la porta aperta al secondo che, con il condom già sistemato, si fiondò in quell’oscuro oggetto del desiderio. Lo montò come l’altro anche se gli appoggiò le mani sui fianchi per poter mantenere l’equilibrio. Anche questo si prese le sue belle soddisfazioni, dandoci dentro con impeto e tenacia. Durò meno del suo predecessore ma, forse per il calibro o per la posizione, diede assai più piacere ad Alex che con lui iniziò proprio a godere, rammaricandosi quando lo sentì uscire.
    
    Il terzo non lasciò passare nemmeno un secondo e penetrò il candido sfintere nella stessa posizione degli altri ma tenendo le mani unite dietro la schiena.
    
    Questa volta Alex provò una fitta quando il nero, senza tanti complimenti, si spinse fino in fondo. Capì che doveva essere quello che ce lo aveva più lungo degli altri perché lo sentì proprio battere dentro di lui e provò un po’ di dolore, anche se poco. Furono parecchie decine le fitte perché si dimostrò assai resistente e continuò a lungo, facendolo saltare come una fogliolina al vento con degli affondi assai decisi che terminavano solo quando le grosse palle nere sbattevano sui bianchi glutei.
    
    Con lui Alex visse una strana sensazione: un profondo piacere determinato da quella ventina di centimetri di carne che scorrevano dentro di lui che si trasformava in un’istantanea fitta quando toccava il fondo. Provò anche a spostarsi secondo il ritmo del ...
    ... ragazzo per ammortizzare leggermente l’attimo prima dell’arrivo a… fine corsa, ma la situazione non cambiò di molto e quindi, pur travolto da un profondo piacere, continuò a mugolare sperando che finisse.
    
    E così accadde.
    
    Per una manciata di secondi riprese fiato aspettando il turno di Mbua.
    
    Il suo amico di letto, a differenza degli altri, lo fece indietreggiare fino al bordo del letto e poi lo prese rimanendo in piedi dietro di lui.
    
    “Mh! Sei sfondato. Hai il culo rotto” disse facendo ridere gli altri tre e assestandogli alcuni sculaccioni sulle chiappe.
    
    “Chiudi, chiudi il culo. Lo voglio stretto” proseguì.
    
    “Ma come faccio, è un’ora che mi scopate. Mi avete sfondato completamente.”
    
    “E non è ancora finita. Poi facciamo un altro giro?” domandò agli altri tre.
    
    Tra altre risa, con le loro voci basse e cavernose, risposero di si e, come per confermare la cosa, uno dei tre si inginocchiò sul letto portandogli davanti alla bocca il cazzo e sbattendoglielo sulla faccia.
    
    “Succhia. Prendi in bocca. Succhia.”
    
    Alex guardò quel lucido cazzone nero e cominciò a leccarlo proprio quando Mbua gli entrò dentro. Sentì un leggero fastidio che passò appena la grossa cappella sparì nel suo corpo, poi fu solo piacere. Questa volta non fu molto bravo con la bocca perché, sballottato avanti e indietro e senza poter usare le mani, non riuscì a farlo restare tra le labbra, perdendolo in continuazione fin quando il suo amico non decise di spingerlo con la pancia sul letto per ...