Le ripetizioni orali della puttanella (seconda par
Data: 19/08/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Trans
Tabù
Autore: evablu, Fonte: xHamster
In ginocchio sapevo cosa fare, gli avevo slacciato la cintura e sbottonato il pantalone: prima che gli tirassi giù la lampo, senza parlare, lui aveva armeggiato con i bottoni della mia camicia, facendomi capire che avrebbe gradito che me la togliessi. Lentamente e con gesti un po' maliziosi e studiati, avevo preso a sfibbiarli, mentre lui mi carezzava i capelli in maniera un po' nervosa, come se improvvisamente gli fosse venuta fretta: così ne sbottonai solo tre o quattro, lasciando aperto un varco sul petto, in modo da consentirgli di penetrare con le dita sui capezzoli nudi, e poi ripresi le operazioni su di lui, facendo scivolare la lampo verso il basso e tirandogli giù i calzoni e le mutande.
Me lo ritrovai davanti al naso, libero, grosso e lungo, ancora penzolante, profumato di una recente doccia, e istintivamente le labbra mi si allargarono in un sorriso compiaciuto: quel cazzo mi piaceva proprio, come tutti i cazzi, ma quello aveva un che di padronale, di signorile, come se esercitasse un potere su di me.
L'autorità degli antichi testi, dei latini e dei greci, visto che era il prof di latino.
Prima di consentirmi di cominciare il pompino, staccò le dita dai miei capezzoli, le portò sulla mia testa e sotto il mento, mi fece piegare il viso in modo che il mio sguardo potesse incrociare il suo.
- Brava, piccola troia. Mi piace come me lo guardi.
Fu in quel momento che avvertii come una scossa, che la scomoda posizione in cui stavo mi sembrò finalmente ...
... quasi piacevole, che quello che stavo facendo non mi sembrò sporco e sentii qualcosa che mi tirava, lì dalle parti del pube, un'eccitazione che, da quando avevo liberato la giovanissima mignotta repressa che era sempre stata dentro di me, non avevo mai provato in quel modo, il pistolino che mi si drizzava prima un poco e poi in maniera sempre più marcata, tanto da rendermi complicato mantenere quella posizione, e mentre lui mi infilava in bocca il suo cazzone, sentivo il bisogno di carezzargli le cosce pelose e piantate come affusti di cannone, gli spandevo le mani sui glutei e sulla schiena, per prendergli un coglione dovevo usare entrambe le mani, per quanto li aveva grossi, provavo anche io la necessità di essere accarezzata, desiderata, amata, ma lui se ne fregava, si beava della mia bocca e delle mie carezze, ogni tanto glielo impugnavo come se dovessi svitarlo e riavvitarlo, la cappella aveva iniziato a inumidirsi, oltre che della mia saliva, anche della pre-eiaculazione, ora puzzava un po', desideravo le sue carezze ma ero solo una troietta trav, per lui, mi titillava le punte dei capezzoli facendomi impazzire ma oltre non andava, ansimava sempre di più e me lo spingeva tutto in gola, fino a farmi affondare il naso sulla sua peluria intensa, l'inevitabile conato di vomito era temperato dal suo intenso sapore e odore di maschio.
- Vengo, puttanella.
Provai un po' di delusione, avrei voluto proseguire, il culo glielo avrei dato volentieri ma non potevo pretendere di ...