1. Spingiamoci un po' oltre


    Data: 06/07/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Run Like Hell, Fonte: EroticiRacconti

    Nei primi racconti ho scritto della salita, di mia moglie e anche mia, sulle montagne russe del sesso, dalle fantasie alle realizzazioni.
    
    Dai primi esibizionismi sulle spiagge, nei ristoranti e locali a favore di camerieri o astanti attratti dalle grazie sempre più esposte di Flora, al sesso in ascensore, al sesso orale in un ristorante a Trastevere, al primo rapporto saffico di lei con una persona estranea.
    
    Ora racconto, dei vari passi successivi, un episodio tra i più intriganti e divertenti vissuti.
    
    Eravamo di casa a Roma, spesso io ero fuori di casa per lavoro, ma ogni venerdi o sabato sera Flora e io ci concedevamo una serata fuori; generalmente ristoranti e/o locali dove bere bene, magari ascoltando un po’ di musica.
    
    Ci piaceva anche molto fare qualche chilometro in più e andare a cena a Capalbio; il paese ci piaceva molto, il cibo era buonissimo, le atmosfere giuste.
    
    Mia moglie vestiva sempre in modo provocante, senza mai però essere volgare. La provocazione stava in un abito scollato, una maglietta trasparente, un camicetta sbottonata, indumenti che via via lasciavano intravedere ai camerieri di turno, se giusti ai suoi occhi, sempre un po’ di più, finché verso fine cena i capezzoli non fossero ben visibili soprattutto a chi, come appunto un cameriere, poteva guardare dall’alto. Il tutto accompagnato da sguardi languidi della mia compagna che riuscivano da una parte a intimidire il malcapitato di turno, dall’altro a farlo arrapare in modo che qualche ...
    ... volta si è rivelato evidente.
    
    Dopo qualche frequentazione avevamo infine trovato il ristorante giusto, con il cameriere giusto. Lui era un giovane di una ventina d’anni, timido e imbranato da fare tenerezza, anche educato e molto carino, ma non certo un macho A mia moglie, 44enne, piaceva moltissimo e in più le piaceva l’idea del giovane da conquistare.
    
    Potete immaginare come in due o tre serate lei fosse riuscita a conquistarlo del tutto. Aveva cominciato con fare amichevole con il poggiargli la mano sul braccio domandandogli, per esempio, cosa facesse oltre che lavorare in quel ristorante, cose banali, ma addirittura se fosse anche fidanzato. E poi aveva finito accarezzandogli l’interno coscia, velocemente, ma il più in alto possibile.
    
    Uscivamo dal ristorante che eravamo arrapatissimi e avevamo trovato, giusto alle spalle del ristorante, un posticino tranquillo ma anche abbastanza sicuro da non farci temere cattivi incontri. Il rischio massimo è che ci vedessero scopare, cosa che peraltro non ci sarebbe dispiaciuta affatto.
    
    Ebbene la sera che stavamo andando per la quarta volta in quel ristorante, sperando che Giacomo, questo il nome del giovane cameriere, ci fosse, decidemmo, per essere precisi decise lei, di provare a coinvolgerlo molto di più.
    
    Giacomo c’era, solita liturgia, seno splendido di Flora in bellissima vista e non solo per chi serviva al tavolo, ma anche per molti dei nostri commensali vicini.
    
    A fine cena, era anche tardi e ci eravamo trattenuti ...
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