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Orgia di piaceri
Data: 04/07/2019, Categorie: Poesia Gay / Bisex Sensazioni Autore: Bollentispiriti, Fonte: RaccontiMilu
Ed io chiuderò gli occhi, mentre svaghi il mio gioiello con le tue giovani dita. Che ansia mi dai, che ambascia, mentre misuri a palmo a palmo! E, poi, rinnovi la presa, strozzandomi i marroni nel sacchetto umido di te. Con quella tua prensile lingua piatta di maschione, lecchi le oblunghe palle colme che rigonfiano lo scroto, mentre svetta la rossa bandiera, di sanguigna linfa piena, sulla conica estrema guglia che s’agita mossa da ogni stimolante ingoio che tu fai della tesa, lucida pelle, involucro prezioso dei miei ovuli gemelli. Invidia, il glande, prova per i suoi distanti parenti genitali. Provare vorrebbe l’afflato, l’intimo calore della tua bocca ardita; scorrazzare fra l’arco palatale e l’elastica tua lingua che il frenulo sfrega portandolo all’ingresso dell’estremo piacere. E così mentre succhi, spremi e sbertucci, con versi acconci mi seghi. “Mia schiava! Zoccola, porca, figlia di mignotta…puttana…gran troia…troione mio…mia gioia…!” – mi sussurri, portandomi al delirio dei miei sensi. Ansimo, ora, completamente assente, fuori di me, ...
... alle stelle rivolta, mentre il tuo sole giunge alla vetta del mio monte e illumina la valle che sotto d’essa volge lo sguardo al tuo solenne imbocco. Pietà chiede il corpo sotto i colpi violenti che infliggi al turgido vermiglio stendardo che tende la testa spinto dal vento possente che da te promana. Torcere mi fai dallo sperato ingoio , dalla sfrenata voglia di salutarti in bocca e disperata elevo un disumano grido che cielo e terra accoglie e raggela; “Pietaaaà!” -io grido – “della mia vuota carcassa.” Pietà ti chiedo, se mai avuto avessi d’essere graziato necessità. Pietà ti chiedo non di lasciare la preda, ma d’affondare i denti tuoi nella parte più tenera del mio sensuale turgido arnese di carne viva e strapparmelo in un attimo estremo di voglia e di follia; così il mio sangue schizzi via e t’inondi la bocca, il viso insozzi; il tuo bel viso, che tanta cruenza cela, fionda il mio sperma. Alto nel cielo piomba e spegne l’incendio che arde e divora, in una fiamma crepita e brucia, e che soltanto nel cuore m’acquieta! Dimmi se gradisci…!
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