1. Ghiotta riscossa


    Data: 01/07/2019, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... amante brontolando, anzi. Ricordo ancora Giulia come si muoveva, mentre le stringevo le cosce e la montavo come un dissennato, perché era un gemito unico e che favola quando veniva. Mi sentivo il cazzo succhiato da quegli spasmi veloci, poiché era vera delizia, malgrado ciò l’unico difetto che aveva era quella dannata abitudine di fare la voce da bambina appena avevamo finito.
    
    “Dario, ti è piaciuto vero? A me tanto tanto. Me lo dai adesso, un bacino piccolo e tenero sul nasino mio bell’orsacchiotto?”.
    
    Le avrei indubitabilmente infilato crudelmente il cazzo in bocca per farla tacere, se non fosse stato molle come un verme dopo quella stupenda prestazione, ripeto magnifica. Questa è l’ultima volta che mi presto alle sue manie e alle sue perversioni, tenuto conto che mi riduco a essere un semplice giocattolo tra le sue mani, perché mi sento come se fossi una puttana, anzi peggio. Le puttane hanno maggior deferenza e rispetto di sé stesse, perché almeno loro si fanno pagare. Sai cara che cosa ti dico, sgancia cinquecento euro che il tuo stallone è arrivato a farti godere, davvero un gran peccato che lei flemmaticamente mi risponda:
    
    “Non pensarci più di tanto, t’appronto una squisita tazza di tè, frattanto che tu cerchi di drizzare l’esausto guerriero, altrimenti potresti benissimo tentare d’adoperare il Viagra. Che cosa ne pensi?”.
    
    Oggi ho toccato il fondo, perché non ho più rispetto di me stesso, questa è la verità inclemente, nuda e spietata, in quanto ...
    ... sono un giocattolo di quelli nemmeno tanto divertenti e indubitabilmente annoianti e nauseanti. Lei si libererà rapidamente della mia presenza per acquistarne uno migliore, dal momento che io avevo immaginato che tutto si svolgesse in modo concretamente diverso. Ricordo, infatti, la faccia impressionata e stupita della commessa, quando avevo chiesto se quelle manette d’argento fossero vere:
    
    “Certamente signore. Vi mostro come si aprono. Vedete, senza le chiavi è impossibile levarle”.
    
    “Molto bene, le compro. Mi può fare un bel pacchetto?”.
    
    Quasi cinquecento euro in manette d’argento, tre euro per il nastro adesivo argentato, dal momento che ho immaginato il suo corpo contorcersi, mentre le davo e le toglievo piacere secondo i miei ritmi e le mie fantasie. Captavo all’epoca la sua voce supplicarmi di darle quello che voleva, mentre come un Dio l’incitavo e l’inducevo a pregarmi, proprio un vero cretino.
    
    “Dario, ma è stupendo. Grazie tesoro, hai avuto una splendida idea, perché onestamente non vedo l’ora di provarle”.
    
    Tu hai agguantato le manette e mi ha spinto sul letto facendomi il solletico ridendo come una squilibrata. Era così bella, allegra e vitale, io ho sempre però sofferto il solletico, poi ho sentito il clic della prima serratura che si stringeva al polso sinistro:
    
    “No bella, sta’ ferma. Queste non sono per me”.
    
    “Hai paura? Dai, su dillo che hai paura per tutto quello che potrei farti”.
    
    “Io non ho nessuna paura, smettila però di farmi il ...