1. La moglie chiamò una badante 2.


    Data: 25/06/2019, Categorie: Etero Autore: Batacchione., Fonte: EroticiRacconti

    Mia moglie era a lavorare ed io, che già mi muovevo con più scioltezza mi dedicavo a cucinare il pranzo per due ed intanto cercavo di tenere la casa pulita. Suonò il telefono ed era Ivanka per avvisarmi che sue figlia Irina sarebbe arrivata in Italia giungendo a Roma con uno di quei furgoni vetrati che s'incontrano spesso con targa straniera in Roma e offrono un servizio di trasporto persone e bagagli per tutto il territorio Italiano, provenienti dalla Romania oppure Ungheria, Polonia ecc.. Sono moltissimi questi uomini giovanissimi a svolgere questo lavoro molto ben retribuito. Irina arrivò a Piazzale Clodio e, dopo gioiosi abbracci tra lei ed Ivanka, già sapendo chi ero io, volle abbracciarmi ringraziandomi per essere stato disponibile a venirla a prendere con sua mamma e già sapeva anche di avere trovato in me chi poteva aiutarla per il lavoro regolare naturalmente. Io in effetti avevo già una mezza idea di farla conoscere ad un mio amico sarto notissimo in Roma, quasi come fosse uno stilista, anche perchè sapevo già che Irina sapeva cucire bene a mano o con macchina. Dopo che arrivammo a casa di Ivanka, le lasciai sole per stare in pace insieme dopo lunghi mesi di lontananza. Tornai a casa e trovai Giovanna sotto la doccia e, notando le sue forme di superfiga che per me era veramente eccitantissima al solo vedere come si muoveva accarezzando l'aria col suo corpo, mi ritrovai col batacchio rigidissimo e teso come una fune da marinaio ed allora, pur impacciatissimo a ...
    ... liberarmi degli abiti con la gamba anche quella rigida, mi fiondai dentro la doccia subito sbattendo il cazzone sulle sue natiche sode e rotonde e lei subito si rigirò spaventata perchè non mi aveva sentito entrare in casa con lo scroscio dell'acqua. Allora mi abbracciò per poi baciarmi slinguandomi in bocca e dopo s'inginocchiò per prendersi il cazzo in bocca che ciucciò succhiandolo rumorosamente fino a farmi quasi sborrare ma io volevo solo scoparla e sentire le pareti della sua pelosissima stretta figa, avvolgermi il cazzo. La sua figa si serrò al cazzo ed io potei così godere strusciando nella figona e subito dopo le schizzai dentro una quantità imprecisata di sborra e provammo l'orgasmo insieme, godendo intensamente. Poi, non soddisfatto del fantastico bocchino, la presi in braccio e me la portai in camera posandola sul lettone dove le spalancai le coscione, sode, muscolose e mi misi a leccarle la figa fino a farle sentire che stava per godere ed allora le piazzai il batacchio penetrandola subito e pompando con vigore, con energia, tanta energia e sopratutto tanta, tanta voglia, tanto desiderio di sentirmela mia, tutta e solamente mia per sempre. Che goduta che fù per tutt' e due e rimanemmo stretti abbracciati per lungo tempo, poi fu la fame, l'appetito a farci ritornare alla realtà, uscendo dal Mondo dei piaceri carnali. Io amavo pazzamente mia moglie ed anche lei ero certo che, sia pure cornificandomi come d'altronde facevo io, ma solo per sesso non certo per amore perchè ...
«12»