1. Sapore mediterraneo in un reparto d’ospedale


    Data: 21/06/2019, Categorie: Etero Tradimenti Autore: Fungo Porcino, Fonte: RaccontiMilu

    Le giornate sembravano interminabili fino al giorno in cui nel reparto in cui ero ricoverato entrò una nuova paziente. Una signora sui 45 anni , mora , penetranti occhi neri , non molto alta , corporatura snella e ben tornita nei punti giusti. Insomma un piacere per gli occhi in quella desolazione. Non fu difficile entrare in confidenza date le inesistenti alternative alla noia quotidiana così dopo esserci presentati e aver rotto il ghiaccio abbiamo preso l’abitudine di passare buona parte del tempo a conversare nel piccolo giardino adiacente al nostro reparto. Nuccia (diminutivo di Nunziata) era originaria di Catania e si era trasferita al nord per seguire il marito carabiniere. Aveva due figli adolescenti che assieme al consorte la venivano a trovare quotidianamente. Una bella famiglia con la quale feci presto amicizia e spesso quando venivano a far visita mi univo a loro e si trascorreva qualche momento in allegria. L’abbigliamento da ospedale penso lo conosciate tutti. Io data la stagione indossavo un pigiama leggero costituito da pantaloncini di poco sopra al ginocchio e una camicia a mezze maniche. Nuccia aveva scelto una molto più femminile camicia da notte che copriva con una vestaglietta di seta e scendeva accarezzando il suo corpo armonioso fino alle caviglie. Era il classico tipo di donna che sarebbe risultata sexy anche in pigiama e pantofole per cui immaginatevi come poteva apparire ora così ai miei occhi. Una notte che il caldo mi impediva di prendere sonno mi ...
    ... misi a camminare avanti e indietro per il corridoi quando passando davanti alla sua camera vidi Nuccia sveglia e mi affacciai. La sua compagna di stanza dormiva profondamente e Nuccia mi invitò ad entrare. Mi sedetti accanto al suo letto e non so dirvi come successe ma i nostri sguardi si incontrarono nella penombra e ci trovammo quasi inconsapevolmente a baciarci. La luce diafana della luna illuminava il suo viso rendendola affascinante mentre un seno si mostrava facendo capolino impudico dalla camicia da notte. La mia mano scivolò a coprirlo e potei sentire il capezzolo inturgidirsi alle mie carezze Le nostre bocche assetate d’amore attingevano l’una dall’altra , le lingue serpeggianti e le labbra a giocare a prendersi e lasciarsi. Staccatomi dalle sue labbra scesi a baciare quel seno pieno e presi in bocca il capezzolo ritto e duro e inizia a succhiare e a mordicchiare fino a che sentii il suo respiro farsi più profondo e quando un gemito le scappo dalle labbra lei mi fermò. Mi chiese di smettere , la sua compagna avrebbe potuto svegliarsi. A malincuore ubbidii alla sua richiesta e ci lasciammo con la promessa di riprendere quando le circostanze sarebbero state più favorevoli. Ci demmo un ultimo bacio ed io me ne tornai in camera mia con una poderosa erezione alla quale decisi di non dare sfogo per tenere acceso il più a lungo possibile quel magico momento. La giornata seguente fu una tortura per entrambi perché nonostante i nostri sforzi non riuscimmo a trovare il modo di ...
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