1. La mia storia ovvero come sono diventato una troia


    Data: 21/06/2019, Categorie: Anale Dominazione / BDSM Prime Esperienze Autore: schiavo_troia, Fonte: xHamster

    ... circa a quell'età che durante un viaggio in Germania di mio padre per lavoro, mia madre, mio fratellino ed io lo accompagnammo. Alloggiavamo in una pensione e rimanevamo soli per quasi tutta la giornata. Alla sera o cenavamo in albergo o uscivamo assieme ai suoi ospiti.
    
    Mi vennero dei foruncoli su una gamba che non smettevano di spurgare. Mio padre su indicazione e accompagnato dai suoi ospiti, mi portò nell'ospedale principale di Monaco dove i medici decisero di inciderli. Ricordo che non volevo farmi anastetizzare, tirai dei calci ai medici, morsi una suora e un'infermiera fino a quando riuscirono con l'etere ad addormentarmi. Quando mi svegliai ero in una stanza enorme con due letti ed ero accompagnato da mia madre e mio fratello. Lei si fermava la notte in ospedale con me e mio padre portava mio fratello in albergo da lui, poi lo riportava alla mattina.
    
    Due volte al giorno passava l'infermiera a misurarmi la temperatura e lo faceva prendendo la temperatura rettale...
    
    Mi piaceva la sensazione quando inseriva il termometro di vetro nel mio culo... Io dovevo restare a pancia in giù fino a quando non veniva a togliermelo, ma mentre aspettavo che tornasse ricordo che, cercando di non farmi scoprire, portavo una mano dietro di me e lo spingevo e lo sfilavo lentamente.
    
    Quella sensazione era così strana e piacevole che, una volta tornato a casa, ricordo di averla ricercata quando ero solo in casa e potevo abbassarmi i pantaloni ed infilarmi il termometro da ...
    ... solo...
    
    Piano piano lo spingevo dentro di me e lo estraevo.. ricordo che oltre la sensazione di sentirlo entrare ed uscire mi piaceva moltissimo anche spingerlo più possibile dentro di me... a volte entrava completamente e dovevo spingere per farlo uscire e afferrarlo con le dita... Mi piaceva quando lo sentivo completamente dentro... avrei voluto fosse possibile infilarlo ancora di più...
    
    Passò il tempo... dimenticai quelle sensazioni... Cominciai a rivolgerle alle ragazze.
    
    Durante l'estate andavamo spesso in Grecia a casa dei miei nonni e li si giocava liberamente in cortile ed in strada con gli altri ragazzini e ragazzine...
    
    Nel cortile dei miei nonni abitava una famiglia che aveva tre figli, due ragazzine e un ragazzino. Lui era di mezzo. Con la sorella più grande io mi divertivo a portarla nel gabinetto e a farle sollevare il vestitino e abbassare le mutandine. Mi piaceva guardarle il culo e farle aprire le natiche. Volevo che le spalancasse il più possibile e poi io le infilavo nel buco del suo culetto delle palline di carta che pretendevo non estraesse fino a quando non glielo dicevo. Cosa ovviamente impossibile ma quando sucessivamente la riportavo nel gabinetto (erano ovviamente esterni e senza acqua corrente) e facendole alzare il vestitino e aprire le natiche non li trovavo, la sculacciavo e gliene rimettevo delle altre in numero maggiore...
    
    In quel periodo ero affascinato da culetto delle regazzine, immaginavo di poterlo spalancare ed infilarci gli oggetti ...
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