zamanero
Data: 02/06/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: zamanero, Fonte: RaccontiMilu
... negozio, faccio il commesso di scarpe e borse per mio zio che è il proprietario, e inizialmente sembrava una cliente. Ero solo quel giorno. Facemmo del gran sesso e si era rivelata come una gran porcella, per mia fortuna. Ci eravamo però lasciati senza che lei mi concedesse un altro appuntamento. Un’ora di sesso e poi un “Ciao” Pensavo di non rivederla più. Poi, ieri, la vedo entrare nel negozio. In quel momento penso di aver avuto un’espressione da demente. Lei invece era bellissima. Cappotto nero attillato, stiletto blu elettrico e borsa abbinata, foulard di Hermes in sfumature di blu, calza nera con riga. Uno schianto. Son rimasto con l’espressione da ebete talmente tanto tempo che mio Zio, prima che potessi farlo io, le si avvicina e chiede se può aiutarla. Lei gli dice “Cercavo lui”, indicando me. Mio zio alza le spalle come dire “è tutto tuo” La demenza mi si legge sul viso. Per fortuna mi sveglio da questa empasse momentanea, rinvengo, barcollo ma non mollo, mi avvicino cercando di nascondere una certa emozione, eseguo la camminata da gigolò (chissà com’è la camminata da gigolò…la invento sul momento) giungo davanti a lei, e mi sveglia completamente con un ” Ma tu sei sempre così…….diciamo….particolare?” Cerco di riprendere un espressione meno demente, ma so di aver fatto una figura barbina. ” No, sono inciampato e non volevo farlo vedere” Una scusa più stupida non potevo trovarla. Poi dico ” Qual buon vento ti porta qui? Hai bisogno di altro paio ...
... di scarpe?Oppure vuoi me!” ” Allora si, sei proprio così……no, son qui per proporti una cosa. Domani sera sei libero?” “Si, assolutamente libero”. Non era vero avevo un appuntamento con gli altri per una partita a biliardo. Che si fottano, gli dirò che non sto bene. “Bene. Se non ricordo male, nel nostro incontro mi proponesti un invito a rivederci, giusto?” “Beh, si. Ma mi dicesti che non era possibile” “Ora è diventato fattibile ad una condizione. A casa tua e non chiedermi in che modo perché so io cosa fare. E attenzione…. il gioco lo conduco io” Porca puzzola! Ho il fratellino che chiama dal basso. ” Ragazzo, accetta, non mollare la presa, qualunque cosa sia”. Anche se non posso sapere cosa mi aspetta, senza timore alcuno dico “Va bene.” Scrivo su di un biglietto il mio indirizzo e numero di cellulare. Lei mi da il suo. Maura. Ahhh (sospiro) che bel nome. Chissà come mai quando mi trovo davanti a lei son sempre così mieloso. Esce con quel suo portamento da gran signora, un po’ troia, ma d’alto bordo. Non riesco a staccare lo sguardo da quel culo. Ci pensa mio zio con uno scappellotto sulla nuca. “Allora…dormiamo….chi era quella che non ha comprato niente? Che è venuta a fare qui?” “Ma niente….è la sorella di un mio amico e mi ha portato una cosa che avevo chiesto a lui”
E adesso è lì, fuori dalla porta. Apro e……..non è sola!!! Sono stupefatto. Gilda mi stupisce ogni volta. Però non perde occasione per mettermi in difficoltà, vista la mia ...