1. Paola, 70 anni. La troia del quartiere.


    Data: 27/05/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sesso di Gruppo Autore: Lee, Fonte: RaccontiMilu

    ... esegue e la lavatrice ora, quantomeno, da segnali luminosi nel mini-monitor. Le sorrido e solo ora alzo l’indice ‘Ha del disinfettante?’, chiedo con naturalezza andando verso di lei, immaginando una risposta ovviamente positiva. Lei scuote la testa. La osservo, mentre lei continua a osservare la ferita, preoccupata. ‘Ma non è niente! Succhierei tutto via, ma ho appena finito di fumare e non è il massimo mettere germi su germi’, le dico sorridendo. Le avvicino il dito al viso, orizzontalmente rispetto alle labbra: ‘Non può sputarci sopra? Giusto per ripulire’. Lei strabuzza gli occhi e mi guarda in viso. Io la fisso e comprende che molto probabilmente non è una domanda. Tutt’altro. Lei non ci sputa sopra. Annuisce e dice: ‘Va bene’. Lascia colare un grumo di saliva denso sulla ferita e rimane a osservarmi con la bocca socchiusa, con un finissimo rivolo di saliva che collega il mio dito alla sua bocca. Mi osserva, con il viso leggermente chino. ‘Lo insalivi bene’, le dico avvicinandolo ulteriormente alla sua bocca. Lei la socchiude ulteriormente e lascia fluire ulteriore saliva, al punto che inizia a colare per terra. Io la fisso negli occhi, mentre lei non si è ancora tolta dal viso quello sguardo preoccupato. Mi ...
    ... fissa con i suoi occhi nocciola, vecchi, ma comunque luminosi, avidi. Lei avvicina lentamente le labbra, come per lasciar colare con maggiore precisione la saliva sulla ferita. Io inclino completamente il dito e glielo infilo tra le labbra. Non sento alcuna resistenza. Anzi, vedo i suoi occhi cercarmi, mestamente, mentre le labbra si racchiudono morbidamente attorno al dito e la lingua inizia a girarvi attorno. La sento succhiare dolcemente, morbidamente, languidamente. ‘Lo insalivi bene, forza’. Le dico sentendo la mano spingere contro le sue labbra perché oltre non posso andare. Le muovo l’indice in bocca, spingendo sulla sua lingua umida. Lo spingo come volessi arrivare in gola. Mi avvicino al suo viso e le sussurro sul naso un ‘Deve muovere di più la lingua’. La risposta è immediata. Inizia a rotearla velocemente attorno al dito. Improvvisamente le tiro fuori il dito. Cola saliva densa. Sanguina ancora. Osservo il mio dito e, nuovamente fissandole lo sguardo, mi pulisco dalla saliva e dal sangue sulle sue labbra ancora schiuse, lasciando che quella miscela inizi a percorrere con un rivolo denso il suo mento, a scendere. ‘Deve essere fortunato, tuo marito’, le mormoro a voce bassa, a meno di un passo di distanza. 
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