1. Mia moglie, lui e io 2


    Data: 25/05/2019, Categorie: Incesti Autore: LILLO, Fonte: EroticiRacconti

    Come ogni sera, Gabriella rientrava dal lavoro, esausta, lavorava in uno studio di paghe ed essendo una delle responsabili, la fatica era doppia, io la attendevo a casa, come da accordi presi in precedenza con mio suocero, en femme, pronta ad accompagnare sua figlia dove mi veniva ordinato, mi cambiavo una media di trè volte al giorno, e inviavo, il filmato, che mi ritraeva nuda, e mi vestivo, era una prassi, poi questi filmati venivano regolarmente inviati ad amici e conoscenti, e poi finivano su svariati siti web.
    
    Era obbligo indossare reggicalze o autoreggenti, mai collant, reggiseno slip, e tacchi, per poi finire con camicette o vestitini, mai pantaloni, ormai non mi necessitava nemmeno la parrucca, i mie capelli erano cresciuti e li tingevo, a secondo di come Aldo voleva.
    
    Ero lo zimbello del quartiere, la parrucchiera, quando entravo in negozio, mi faceva sedere in prima fila, chiamandomi con il nome maschile, e le clienti ridevano, e spesso mi facevano domande personali, sui rapporti sessuali con maschi o con mia moglie, e spesso con la scusa di non macchiarmi la camicia, o il vestito, rimanevo in intimo e reggicalze, e spesso mi scattavano foto imbarazzanti, ma Aldo così voleva da mè e da Gabriella.
    
    Io non lavoravo più, ero stata licenziata il giorno in qui, Aldo mi ha mandata in azienda in tacchi e gonna, i miei collaboratori, ridevano e mi additavano, poi il direttore mi ha chiamata in ufficio, e insultandomi, mi ha cacciata dall'azienda, dandomi del ...
    ... frocio, le segretarie ridacchiavano, e in compenso ricevetti parecchie telefonate, con invito dai miei colleghi e sottoposti, che chiaramente Aldo mi fece accettare, e subire i loro insulti, e le inculate a pelle, che mi fecero.
    
    Comunque, quando Gabriella rientrava, io le facevo trovare la cena pronta, e poi la aiutavo a lavarsi e a prepararsi, anche se poi non veniva chiamata.
    
    Se invece era la serata giusta, ricevevo un messaggio da mio suocero con l'indirizzo e l'orario, la vestivo come indicato, e in auto la portavo a destinazione.
    
    A volte assistevo, la accompagnavo in camera, e la preparavo, le mettevo del gel nel culetto, e mi sedevo, ed assistevo alla sua monta, che spesso avveniva con più maschi, che senza remore la sfondavano, sborrandole dentro, e spesso, con mio sommo piacere, venivo obbligata a ripulirla con la lingua, per prepararla ad un nuovo accoppiamento.
    
    Il danaro della serata lo ritirava poi Aldo, e più riceveva più potevano abbusare di lei.
    
    Poi dopo un paio d'anni di matrimonio, una sera fummo invitati a casa di mio suocero, a cena, cosa strana di solito era solo per abusare di Gabriella, o di mè, comunque ci recammo all'orario indicato, e trovammo mia cognata, e il marito, e dopo cena, in salotto Aldo spiegò il perché della cena.
    
    Aldo, aveva indetto una specie di riffa, un totofiglio lo chiamò, da li a poco Gabriella avrebbe smesso di prendere la pillola, e, tutte le sere, e tutti i sabato pomeriggio, avrebbe scopato con uomini diversi, che ...
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