Lezione di tedesco 2 -Samy's Version
Data: 25/05/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: androgeno, Fonte: EroticiRacconti
... fare da solo. Come si scopava il mio cazzo! In che modo arcava la schiena, come un gatto che fa le fusa, e poi subito dopo diventava un ponte al rovescio.
Lo tirai di nuovo dai fianchi e con un movimento lo misi sopra il tavolo della cucina. Misi un suo piede sopra la mia spalla destra mentre l’altro lungo il mio fianco sinistro. Inserì tre dita nella sua bocca e lo feci quasi vomitare. Poi con le dita bagnate entrai dentro il suo culo ansimante e come uno pneumatico lo feci fremere. Il suo addome si contratto, le cosce cominciarono ad avere dei crampi, i suoi occhi si rotolavano all’indietro. Infilavo le tre dita, poi subito fuori. Il suo retto cominciava ad uscire. Ripetevo quel movimento. E l’interno usciva fuori. Ben presto delle pieghe di mucosa rosso sangue circondarono il suo buco e io cominciai a schiaffeggiarglielo.
Presi il mio cazzo e cominciai a trombarlo.
-Chi è il tuo padrone? –gli chiesi, mentre lo scopavo.
-Tuo, Samy.
-Di chi? Non ho sentito, -gli dissi mentre gli stringevo la gola.
-Oh, tuo, Samy, tuo! Dammelo, ti prego.
La sua voce sembrava un misto tra la voce debole e senza forze e quella piena di piacere che non riusciva ad assettarsi.
-Ti piace così?
Mi avvicinai alla sua ...
... faccia, facendomi guardare negli occhi. Era difficile guardare le sue pupille che saltavano una volta dietro, una volta a lato, e poi rotolavano dentro le orbite.
-Più forte, più forte! Sfondami, cazzo! Ah!
Lui subito cominciò a tremare e con una mano cercò di spingermi fuori. La sua testa ebbe qualche convulsione, la mascella uscì in avanti e lui andò in apnea per qualche minuto.
Mi dovevo mica spaventare? No. Gli stavo facendo vedere il Paradiso. Ed era il Paradiso che voleva vedere. Continuai dunque a scoparlo ancora più forte, fino a che non sentivo più il mio inguine. Lui tremava ancora, ma dopo un po’ sorrise di nuovo, si morse il labbro e anche la lingua. Finalmente mi guardò e fece “si” con la testa. Eccolo, dunque che scendeva dal Paradiso.
Fra poco arrivai e la mia sborra fini in cinque o sei fiotti sul suo addome, sul suo collo, sugli occhi e sui cappelli. Lui la raccolse con le dita e lo leccò. La offrì anche a me ma rifiutai.
-Magari la prossima volta, -gli dissi aiutandolo a scendere.
L’avevo sgretolato. Il ragazzo camminava con le gambe aperte e toccando con la mano il culo. Prese le sue cose, dopo che si era vestito, e disse, mentre barcollava verso la porta:
-Ci vediamo alla prossima lezione.