1. La Famiglia E' Sempre La Famiglia.


    Data: 21/05/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Giammario Rossi, Fonte: EroticiRacconti

    La sorella di mia madre, zia Franca è un'arzilla 70enne sposata con zio Giuseppe di qualche anno più grande di lei.
    
    Da parecchi anni, non avendo più i miei genitori, sono loro la mia famiglia e, quando il lavoro me lo consente vado a trovarli e magari resto qualche giorno con loro per godermi le gioie della campagna e lasciarmi viziare in tutto e per tutto dalle persone più care che ho al mondo.
    
    In campagna, d'estate, ci si veste in modo molto pragmatico. Si indossa qualche capo ormai in disuso e soprattutto che sia leggero e fresco.
    
    Fu così che mi accorsi di essere attratto dal cazzo dello zio Peppe. Eravamo nel capanno del trattore e lo stavo aiutando e vidi che mentre zio era seduto su uno sgabellino, dai calzoncini corti e larghi, fuoriuscivano le sue palle e parte del cazzo. E la cosa non solo non mi ha affatto disgustato ma........mi ha eccitato. Al punto che ho subito avuto un'erezione.
    
    Da quel giorno non perdevo mai l'occasione di andare con lui nel capanno e mi posizionavo sempre in modo di poter sbirciare fra le sue gambe.
    
    Arrivò però il giorno in cui lo zio si accorse di dove era direzionato il mio sguardo e.......sdrammatizzando mi disse...... - O Mario, lo so che non è un gran bel vedere, ma ti comunico che quando siedi in quel modo, vedo anch'io il tuo - e scoppiammo a ridere. Ma trovai il coraggio di dirgli - guarda zi' che non è poi così brutto da vedere come pensi - Lui afferò subito il senso e disse - non è bello quel ch'è bello, ma quel ...
    ... che piace e a dirla tutta, anche a me non dispiace quel che intravedo.
    
    Le barriere sono cadute e, in un attimo eravamo entrambi col cazzo in mano che ce lo toccavamo, lo sguardo fisso ognuno su quello dell'altro.
    
    Lo zio mi prende la mano con cui mi stavo toccando e lentamente se l'appoggia sul suo cazzo ancora mezzo moscio e poi prende il mio, che invece era già duro come il marmo e comincia a segarmi.
    
    Eravamo due animali infoiati, entrambi attratti dal cazzo dell'altro......zio mi aprì la camicia e si sollevò la canottiera.......e mentre la sega reciproca proseguiva.......volle strofinare i suoi capezzoli ai miei......
    
    Quando zio percepì che stavo per scoppiare, puntò la mia cappella sul suo cazzo e quando esplosi, innondando la sua "fava" e la sua mano di crema, sborrò anche lui come un vecchio toro.
    
    Passarono i giorni, le settimane e i mesi. Le seghe reciproche, divennero pompini reciproci e splendidi 69. Dopo di che arrivarono le inculate reciproche. E godevo come un maiale sia quando m'inculavo zio Peppe e lo facevo urlare dal dolore misto al piacere, che quando lo prendevo nel culo......quella verga che mi toccava la prostata in un modo tale da farmi squirtare come una ragazzina in calore.
    
    Ci accorgemmo in oltre che, tanto più era rischioso fare sesso, per via del pericolo di essere scoperti dalla zia. Tantopiù era alto il godimento.
    
    Durante la vacanze, quando venne dagli zii anche il fratello di zio Peppe con la sua famiglia, Zia Franca mi chiese ...
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