La progressione
Data: 07/05/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Curcuruto, Fonte: EroticiRacconti
Ho capito subito che Cinzia sarebbe diventata la compagna di tutta la vita.
Ci eravamo messi insieme da poco.
Una sera, come è capitato a tutti noi, eravamo a letto che fra baci e carezze si arrivò a fare l’amore.
Mentre scopavamo le stringevo il seno e i capezzoli.
Nella foga giocai con i suoi capezzoli in modo un po' brutale, li stingevo fra le dita, li tiravo, li mordevo.
Lei non diceva niente e non si lamentava e questo, per me, significava che potevo continuare. Così le stringevo i capezzoli sempre più forte e li tiravo sempre di più come mai avevo fatto con altre ragazze.
Cinzia invece di lamentarsi, tirava indietro il busto e così tirava ancora di più i capezzoli. Non capii subito ma questo mi consigliava che potevo andare oltre.
Non vi annoio con il racconto di tutta la serata.
Basta che sappiate che quando strizzai i suoi capezzoli in modo sadico tirandoli quasi a strapparli, lei venne copiosamente.
I capezzoli erano rosso fuoco e sembrava avesse appena finito di allattare tanto erano lunghi ma lei era felice e si addormentò serenamente abbracciandomi.
Bene: quella sera capii che Cinzia era la donna ideale per me e così dopo un paio di anni ci siamo sposati.
Io sono come lei così piano piano lei ha imparato cosa mi piacesse e quando mi masturbava, con le unghia mi tirava il frenulo o me lo pizziacava.
Che piacere meraviglioso che era quella sofferenza!
Con il passare del tempo siamo cresciuti diventando una coppia di veri ...
... sadomasochisti e il nostro livello sadomaso è cresciuto di anno in anno.
Dai pizzichi ai capezzoli, siamo passati al fisting vaginale molto spinto e sempre più duro.
Oggi lei viene a fontana quando la sfondo con la mia mano a pugno, rigiro il pugno dentro la sua fica allargandola senza alcun limite e tiro fuori il pugno di colpo. Che rumore fantastico e che meraviglia vederla sussultare ogni volta che entro ed esco velocemente il pugno chiuso.
Ma anche questo non le bastava e così abbiamo iniziato a giocare con i suoi seni: mollette da biancheria ai capezzoli, poi delle mollette per blocchi di carta, poi delle mollette dentate lasciate lì per tanto tempo da quasi bucare i capezzoli e da farla urlare di dolore e di piacere quando le levavo tirandole senza aprirle.
Siamo passati a giocare con le candele. Prima le gocce di cera che scendono sul seno fino a coprire i capezzoli e da questi gocciolare sulle gambe, poi siamo andati avanti usando sempre la candela per far sciogliere la cera che si era raffreddata sui suoi capezzoli.
Intanto gli anni passavano e Cinzia non aveva più le tette dure come pietra, anche il suo seno si ammorbidiva e la sua pelle cedeva un po'.
Ma non era certo un problema…
Una corda girata stretta attorno al seno lo faceva diventare nuovamente durissimo, i capezzoli erano tesissimi e in più dopo pochi minuti iniziavano ad assumere un meraviglioso colore rosso sempre più scuro e schiaffeggiarli era veramente una goduria.
Dopo un po' abbiamo ...