1. Il primo boyfriend - Capitolo 5


    Data: 01/05/2019, Categorie: Prime Esperienze Gay / Bisex Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    Restammo seduti sulla panca per ore, o almeno ci sembrò. L'ultimo cosa che io volevo era che questo finisse. Mi piaceva stare solo con lui, tenendogli la mano, parlando e scoprendo di lui. Era figlio unico. I suoi genitori erano ambedue avvocati di grido in una città vicina. Erano raramente a casa e, quando c’erano, o leggevano documenti o erano al telefono. Luca disse che a causa di questo, aveva imparato a cucinare all'età di 12 anni.
    
    Io gli dissi che per me era solo l'opposto. Prima che i miei due fratelli e mia sorella andassero a vivere da soli, non avevo mai avuto privacy. I miei genitori non solo erano coinvolti nella mia vita, forse erano un poco troppo coinvolti!
    
    Ogni volta che lasciavo la casa o ritornavo, venivo interrogato. Cosa avrei fatto? Dove stavo andando? Quanto tempo sarei stato via? I miei genitori volevano essere sicuri di sapere ogni mia mossa. Mi sembrava che i miei genitori avessero deciso che ero ormai un adulto ed ultimamente avevo un po’ più libertà. Ne ero felice e dovevo fare in modo di non fare niente che mettesse in pericolo la mia piccola libertà.
    
    Controllai il mio orologio e vidi che erano le 9 e mezza: “Ho detto che sarei stato a casa entro le dieci.” Dissi malinconicamente. Alzandosi lui disse: “Va bene, però ritorniamo a casa mia così potrai chiamare i tuoi ed dire loro che resterai a dormire.” Dopo un breve silenzio aggiunse: “Vuoi restare a dormire, non è vero?” “Uh, sì!” ed accennai col capo dopo una piccola esitazione. E i ...
    ... tuoi Suoi genitori?”
    
    “Saranno via per il fine settimana. Una conferenza o qualche cosa del genere.” Così dicendo prese la mia mano e mi fece alzare dalla panchina. Ritornammo a casa sua, uno di fianco all’altro sempre conversando. Entrammo e lui mi mostrò dove era il telefono. Chiamai mia mamma e le dissi io che avrei passato lì la notte. Dopo alcune domande lei si disse d'accordo, mi disse: “Buona notte, ci vediamo domani mattina.”
    
    Dopo che ebbi riagganciato, Luca mi portò su per la scala nella alla sua stanza.
    
    La sua casa era splendida, in un eccellente stile neo-moderno. Sulla scala c’erano sue foto. Non potevo fare a meno di fermarmi a guardarle. Cominciavano dal primo gradino con una foto di lui a circa due anni. Continuavano in ordine cronologico fino ad una della quarta liceo e poi, l'ultima fatta alcuni mesi prima, come mi aveva spiegato.
    
    Io stavo fissando la foto, ammirando come il fotografo aveva catturato le delicate, ma particolareggiate caratteristiche della sua faccia, leggermente abbronzata, liscia, senza macchie, ed i suoi occhi in cui chiunque avrebbe potuto perdersi facilmente. Io stavo nuotando nei due più bei laghi blu chiaro quando le parole: “Forza, vieni!” arrivarono dall'altro capo dell'atrio. Mi risvegliai dal mio stordimento e mi avviai. Quando lo raggiunsi bisbigliò tranquillamente e seducentemente: “Perché guardi il falso quando hai di fronte il vero?”
    
    Sorrisi e mi avvicinai per baciarlo. Era la prima volta che ero abbastanza audace da ...
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