Cristina e il capo – Seconda parte
Data: 24/04/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Newgitre, Fonte: RaccontiMilu
Dopo l’esperienza vissuta con il capo e lo sconosciuto Cristina non riusciva più a non pensare frequentemente all’accaduto. Una sera, mentre faceva l’amore con il marito e lo prendeva in figa sdraiata sul tavolo, ha desiderato che la sua bocca fosse piena e questo pensiero l’ha eccitata ulteriormente e ha goduto istantaneamente al solo pensiero. Il capo non aveva più accennato all’accaduto e aveva continuato a comportarsi come se niente fosse successo, e ciò dava grosso sollievo a Cristina. Anche il comportamento di colleghi e colleghe non sembrava cambiato, forse non avevano capito, anche se le sembrava difficile. Dopo due giorni dalla sera in cui con il marito aveva desiderato un altro uomo nella sua bocca avvenne l’inevitabile. Il capo convocò Cristina nel suo studio e le disse senza mezzi termini che la settimana successiva avrebbe avuto “bisogno” di lei per un incontro importante, una riunione fondamentale per la sua posizione in azienda. A Cristina tremarono i polsi e dovette sedersi. Lui capì e le chiese se poteva fare qualcosa per rilassarla. Lei ci pensò su un attimo e strinse le cosce forte; sentì che aveva bisogno di una scossa fisica per vincere quel momento e lo sfregamento delle cosce l’una contro l’altra cominciò a produrre in lei gli effetti desiderati; una leggera eccitazione cominciò a percorrere il suo corpo, la labbra della vagina strisciavano l’una contro l’altra e il piacere cominciava a prenderla. Lui chiuse la porta a chiave con cautela e si avvicinò ...
... a lei che nel frattempo aveva messo la mano tra le cosce chiuse e coperte dai jeans e cominciava a lasciarsi andare.
“Mi perdoni ingegnere, ho bisogno di darmi piacere, la prego, solo due minuti, sono troppo tesa!”
“Faccia pure Cristina, mi dica cosa posso fare per le”
“Non faccia niente per favore, mi scusi”
Cristina continuò il suo lavorìo tra le cosce ma il capo era ormai eccitatissimo e tirò fuori il membro turgido e, mentre lei continuava il suo gioco solitario, lui si masturbava. Cristina gli concesse di strisciare il cazzo sul suo volto e quando aprì la bocca accettò di succhiarglielo mentre si dava piacere. Quando lei cominciò a sentire l’orgasmo vicino sussurrò all’ingegnere, guardandolo fisso negli occhi
“Sto per venire, vieni anche tu”
Lui prese a masturbarsi con convinzione e proprio mentre lei veniva con dei rantoli sommessi e gli occhi sgranati, fissi al cazzo di lui, cominciò a sentire che sarebbe durato poco. Accelerò il movimento della mano sul membro e lei gli offrì la lingua, la testa leggermente reclinata all’indietro; lui si segava sbattendo contemporaneamente la punta dell’asta sulla lingua di lei e finalmente venne. I getti di sperma colpirono Cristina in pieno viso, il naso e un occhio furono schizzati, e poi un caldo fiotto denso le si disegnò dalla fronte al mento, passando per le labbra dischiuse; l’ultimo getto consistente lui lo depose nella gola di Cristina, affondando metà del cazzo nella sua bocca aperta. Dopo essersi ripuliti ...