Modesta ma risoluta
Data: 23/04/2019,
Categorie:
Lesbo
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
Da una settimana è arrivata una nuova collega in ufficio, è adorabile, graziosa e piuttosto giovane. Ha scambiato solamente poche parole da stamattina, poiché dev’essere discreta, riservata e perfino timida. La sua postazione non è lontana dalla mia, eppure non abbiamo avuto ancora modo di presentarci, per il fatto che la giornata lavorativa finora è stata frenetica e il tempo per le cortesie e le premure è stato davvero poco. In verità ci siamo convenientemente scambiate giustappunto un sorriso poco fa, quando per caso i nostri sguardi si sono incrociati. Attualmente l’impianto dell’aria condizionata è fuori uso, siamo in attesa dell’arrivo dei tecnici, si patisce assai il caldo, abbiamo ovviato al tormentoso momento aggirando il problema, consolandoci temporaneamente con un piccolo ventilatore da tavolo, io ho legato i capelli per cercare un po’ di sollievo, tuttavia non c’è molto da fare perché i vestiti s’incollano addosso. Io m’alzo per raggiungere il bagno delle donne, con l’intenzione di bagnarmi un po’ i polsi e il viso, mentre sto per chiudere la porta la vedo repentinamente arrivare:
‘Ti dispiace? Devo solamente lavarmi le mani’ – domanda lei educatamente in maniera lineare.
Io non sono una persona che manifesta né che ha deformi, falsi e ingannevoli pudori soprattutto con le donne, così la lascio entrare senza problemi e mi dirigo verso il lavandino, lascio scorrere l’acqua e mi bagno i polsi cercando di trovare ...
... sollievo per quel caldo opprimente. M’aspetto che lei mi raggiunga per lavarsi le mani come ha detto, però nel frattempo sento scattare la chiave nella serratura, sollevo lestamente gli occhi e la vedo riflessa nello specchio del lavandino, dal momento che è in piedi alle mie spalle appoggiata vicino alla parete. Lei mi fissa, giacché ha un’espressione indecifrabile e oscura, io credendola in imbarazzo le sorrido. Per tutta risposta lei solleva la maglietta sfilandosela dalla testa, ha i seni rotondi e i capezzoli induriti e nonostante il caldo le fuoriescono dal reggipetto a balconcino. Lascia cadere la maglietta e comincia ad accarezzarsi i seni con ambedue le mani pizzicando i capezzoli tra le dita, io in quel frangente non riesco a distogliere lo sguardo, per il fatto che mentre solleva i seni nei palmi liberandoli dalla loro prigione di cotone, china il capo e tira fuori la lingua iniziando a leccarsi la pelle candida.
In quella circostanza lei mi squadra valutandomi, io capisco alla svelta che è alla mia lingua che pensa, poiché capto un grande e insolito calore tra le gambe e continuo a fissarla. M’accorgo in aggiunta a ciò d’avere la bocca aperta e addirittura rinsecchita, il mio respiro è diventato più rapido, inumidisco le labbra e la vedo fare altrettanto. Lei porta la mano destra alla bocca, si succhia un dito e poi scende con la mano tra i seni, sulla pancia, dentro i jeans, io seguo la sua mano con lo sguardo, intanto che il mio ventre vibra con ...