La novizia conosce il sesso
Data: 11/04/2019,
Categorie:
Lesbo
Autoerotismo
Autore: Giovanna, Fonte: RaccontiMilu
... raffreddarmi. Ero felice per le sue attenzioni. Era vecchia, per me, però mi piacque lo stesso essere osservata da Carlotta, era evidente che mi apprezzava. – Vieni, – disse quando fui nuda, – Sali sul lettone. Mi prese per mano e mi aiutò, spiandomi in ogni movimento. Proiettò la luce dell’abat-jour verso di me, che svettavo alta sulle lenzuola candide. – Hai le tue cose, piccina? – chiese. Risposi subito di no. – Bene, bene, allora piano piano gira su te stessa che io controllo tutto questo bel corpicino. – sorrideva e la sua voce diveniva roca, mi resi conto che quella strana situazione la eccitava. Ero ragazza ma sapevo che nei conventi il sesso lesbico era assai diffuso… cominciai a capire che forse la sorella non si preoccupava “solo” della “stregoneria”. Il fatto è che quel gioco mi piaceva, c’era qualcosa nei suoi modi che mi faceva sentire calore alla testa. Obbedii ai suoi voleri e mi mostrai non senza un pizzico di vanità, dopotutto non ero brutta, ed ero giusto la metà di lei che era grossa e robusta, anche se non priva di grazia. Si avvicinò. – Mettimi la mano sulla spalla, tesoro, in modo che puoi alzare la gamba, ti voglio controllare anche sotto. Il calore alle tempie aumentò; alzai una gamba e socchiusi gli occhi. Ero talmente eccitata che quasi sentivo la pressione del suo sguardo sull’interno delle cosce e sulla vulva schiusa, a causa della gamba allargata verso fuori. Però non mi toccò. – Brava. brava, bambina mia, Satana non ti ha scalfito. Ora tocca ...
... a te: fammi il favore, siedi e controllami tu… o ti fa schifo? – No, nooo, sorella, – mi affrettai a dire per non offenderla. Sedetti sul letto e la guardai, ora toccava a suor Carlotta spogliarsi. Lo fece con molta sensualità, lentamente, mostrando centimetro dopo centimetro la sua carne liscia e burrosa; il suo corpo trasmetteva un senso di morbidezza, come un cuscino di tenere piume. Un forte languore si impadronì del mio pancino, ero del tutto impreparata a quelle emozioni… ancora non capivo se davvero la suora mi volesse insegnare qualcosa oppure la nostra intimità stava per trasformarsi in qualcosa di peccaminoso. Le altre ragazze me lo avevano detto che le suore anziane si spogliavano e facevano sconcezze, ma non sapevo a chi credere. Nuda, opulenta, matura, suor Carlotta adesso se ne stava sullo stuoino davanti al letto. Aveva perduto ogni austerità e il rispetto rigoroso che mi incuteva, come tutte le sorelle anziane, era scomparso. Ora c’era una donna nuda, piacente e assai più bella e attraente di quanto avessi mai potuto immaginare, quando vestiva il saio. Inoltre la sua pelle era bella e sana, come quella di una ragazza e non grassa e cellulitica come me la sarei immaginata. – Guardami bene, piccina, – disse ingenuamente – vedi segni satanici sul corpo o sui seni? Più che per cercare Satana mi misi a osservarla accuratamente soprattutto per placare un “diavoletto” che sembrava a tutti i costi volermi far diventare libidinosa. I seni erano turgidi, i capezzoli ...