Weekend di piacere con le cognatine
Data: 09/04/2019,
Categorie:
Lesbo
Autore: sardo84, Fonte: xHamster
... aveva preso “Leccami la figa, dai!”
Al che Roberta, facendo scorrere le mani lungo la parte interna delle cosce, mi ha allargato con le dita le labbra della figa e, dopo averla rovistata per un po’ con la punta della lingua facendomi letteralmente sobbalzare sul letto, ha messo a nudo il clitoride ed ha cominciato a slinguarlo.
Era veramente brava nel farlo. Le esperienze fatte al centro estetico ed anche chissà dove le stava mettendo a frutto. Potevo dire che era diventata una brava leccatrice di fighe.
Le pennellate di lingua che mi dava erano sapienti, corpose e raspate. Mugolavo e sospiravo scuotendo il sedere dimenando i fianchi, aspirando a pieni polmoni l’aria con la bocca aperta ed anche piegandomi in avanti.
“Oh sì, oh sìì!” le dicevo a bassa voce piena di eccitazione “Lecca! Lecca tua cognata! Dai, dai, tesoro! Ti prego continua! Non fermarti!”
Il mio corpo tremava e si scuoteva per effetto delle sollecitazioni fatte sul clito.
Forse allora, vedendomi così sconvolta, Anna, sollevando il busto ma restando inginocchiata sul letto, si è protesa nuovamente verso di me a bocca aperta con la lunga lingua rosa fuori dalla bocca in un’oscena ed esplicita offerta.
Immediatamente, circondandole la vita con un braccio l’ho fatta avvicinare e per lunghissimi istanti Anna ed io ci siamo baciate appassionatamente battagliando con le nostre lingue, mischiando le nostre salive tenendoci con le dita delle mani intrecciate come profondamente ...
... innamorate.
Nella foga lei mi ha palpato le tette mentre io, infilata una mano tra le cosce, ho preso ad accarezzarle la figa che ho trovato già abbondantemente lubrificata dei suoi umori.
A quel punto Anna si è staccata dalla mia bocca e con un gemito si è messa in piedi sul il letto e, appoggiando una gamba alla testiera e l’altra lasciandola poggiata sul materasso, mi è montata sopra cavalcioni, in pratica mettendomi il sesso in faccia.
“Leccami la figa, Francesca!” mi ha chiesto posandomi una mano sulla testa attirandomi a sé “Dai! Fammi sentire la lingua, TROIA!”
In altre circostanze quelle sarebbero state parole volgari e denigratorie ma ora erano l’espressione di una ragazza arrapata che vuole godere.
Quel comando ha avuto l’effetto di eccitarmi ancora di più.
Per me è stato naturale posare la testa tra le cosce ed appoggiare la bocca alla vulva per cominciare a lambire con la lingua la fessura colante delle sue secrezioni, tutto ciò mentre Anna, tenendo aperte le grandi labbra con le dita, muoveva il bacino, gemendo e mugolando.
“Oh sì, continua così, Francesca! Continua così! Mi fai impazzire, troietta!”
Il trattamento che le stavo riservando piaceva molto e sono passata senza esitazioni ad infilarle la punta della lingua nella vagina come se fosse un piccolo membro per raccogliere i suoi umori.
Nel frattempo, tra le mie cosce spalancate, Roberta aveva staccato la bocca dalla mia fighetta per stendersi di fianco con lo scopo di succhiarmi un capezzolo e ...