L’illusione e l’inganno
Data: 26/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
Non poteva essere vero, non poteva essere lui, non doveva essere lui. Mi girava la testa, avevo la nausea, no, tutto questo per un’insignificante e un inatteso ma giusto e sensato cartello stradale che m’ha peraltro costretto in ultimo obbligato imponendomi di compiere una sciagurata deviazione. A ben pensare, infatti, non sarei dovuta neppure uscire, viceversa invasa dall’impazienza, dall’insofferenza e dalla noia d’un sabato pomeriggio che in realtà dovevo trascorrere in pieno riposo, in tal modo m’organizzai e stabilii di gironzolare per ristudiare da vicino quel negozio di biancheria intima che aveva solleticato e stuzzicato notevolmente a fondo le mie lubriche e voluttuose fantasticherie. Meno male che c’era il sole pensavo io dentro me stessa, dopo tanti giorni di pioggia e di freddo finalmente una bella giornata, una di quelle che ti mette addosso l’allegria, la distensione e la spensieratezza, allora perché restare chiusa in casa a oziare?
Nel tempo in cui guidavo i miei pensieri erano tutti per lui, giacché avevamo passato il mercoledì sera insieme in un ristorantino grazioso, con pochi tavoli in piena armonia, la cucina era raffinata, per il fatto che eravamo avvolti in un’atmosfera d’intimità e di confidenze davvero indimenticabili e magnifiche. Quella bottiglia di vino così fresco e frizzante ci aveva mandato un po’ su di giri e guardandoci profondamente negli occhi avevamo incominciato ad accarezzarci le mani, mani che avevano tanta voglia d’esplorare e di ...
... sondare i nostri corpi, che già fremevano al pensiero anticipando chiaramente e schiettamente che cosa sarebbe successo più tardi. Intanto la mia gamba si era insinuata per libera scelta tra le sue, in verità quel contatto gli aveva provocato un sussulto, siccome io sapevo come eccitarlo, perché mi piaceva vederlo così smanioso e voglioso di me, in quanto sapevo che in quel momento la sua eccitazione stava per esplodere, io avrei voluto sentirlo contro di me formoso e umido, a tal punto decisi bruscamente che la cena sarebbe finita là, sennonché ci avviammo verso casa mia animati, elettrizzati e un po’ brilli, mentre percorrevamo le strade del centro vedevo le insegne dei negozi illuminate girarmi intorno, noi non parlavamo, dato che eravamo come ammaliati e dominati da un solo pensiero. Sfrecciavamo nel traffico con addosso l’affanno e l’ansia di chi ha paura di dissipare il tempo così prezioso per noi e per i nostri incontri d’amore, pertanto dopo neanche mezz’ora eravamo a destinazione, non appena entrati nel portone lui mise la sua mano sotto la mia gonna e quasi ridendo mi disse:
‘E se adesso ti scopassi qui?’.
Un brivido m’attraversò la schiena, perché lui già sapeva che quella era una mia fantasia taciuta e sottintesa già da lungo tempo, io nel frattempo avevo un gran caldo e ammiccando gli risposi stuzzicandolo oltremodo:
‘Non penso né credo che tu abbia il coraggio di farlo’.
Io sapevo malignamente che avrei cozzato colpendolo convenientemente nel segno, ...