Come una belva
Data: 22/03/2019,
Categorie:
Hardcore,
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster
... abbiamo sbagliato a fermarci”.
Lisa le diede un pizzicotto sulle cosce. “Sempre in tensione eh? In tensione e con le chiappe strette!”
Ada si rovesciò sulla schiena, di s**tto. Aprì la bocca per dire qualcosa ma si bloccò.
“Ho visto qualcuno, sulla cima del muro” disse, alzandosi in piedi.
Raccolse la camicia e la indossò, allacciando in fretta alcuni bottoni. “Chi?” sospirò Lisa, mentre si infilava il vestito.
“Non so, non sono riuscita a distinguere bene…”.
Lisa aggirò il muro e guardò di sotto, nell’avvallamento sabbioso, tra i cespugli.
“Qui non c’è nessuno” disse.
“Erano seduti là sopra, ci stavano spiando!”.
Lisa alzò le spalle e cominciò a scendere lungo il pendio sabbioso. “Dove stai andando? Ehi! Dove vai?”.
Arrivata davanti alla barriera verde si voltò. “Voglio vedere se davvero c’è qualcuno, oppure no”. Scostò i rami, si chinò. Il foglio con la foto pornografica continuava a sbattere ad ogni minimo cenno di vento. Si insinuò in un passaggio tra le fronde.
“Lisa? Aspetta, Lisa!”.
Dietro si apriva uno spiazzo di rena e terra battuta, con due sedie a sdraio sgangherate disposte al centro. Per terra, pagine di giornali, una maglietta rossa strappata. Seguì una specie di sentiero che si faceva strada tra i ciuffi d’erba secca, e qualche densa macchia di arbusti. Ogni singola radura sembrava essere occupata, saltuariamente ma con una certa costanza. Oggetti abbandonati sulla spiaggia era stati trasportati fin lì come pezzi di un ...
... arredamento clownesco; sedili d’automobile messi in cerchio, grossi avvolgicavi di legno usati come tavolini, bancali e fogli di plastici stesi per terra. Sembrava un parodia della vita quotidiana, una forma di esistenza sordida e miserabile quanto più era totalmente esposta alla luce del sole, senza alcuna ombra che la rendesse più tollerabile.
Il vestito era ormai fradicio. Sia asciugò il sudore dalla fronte e proseguì lungo il sentiero
Su un palo di legno che reggeva una rudimentale recinzione di stuoie di canne, stava inchiodato un calendario di molti anni prima; ogni mese, l’immagine a colori di una ragazza nuda. Sulla pagina di luglio era ritratta una donna bionda, distesa su uno scoglio, le gambe aperte, che fissava con aria sognante l’obiettivo. Su quella foto, qualcuno aveva scarabocchiato con una specie di evidenziatore. Avvicinandosi, Lisa si accorse che lo scarabocchio era in realtà un rudimentale disegno: un a****le che sovrastava la ragazza e la possedeva. Sollevò la pagina. Agosto: un’altra modella, una diversa posizione, la stessa ombra luminosa, oscena. Settembre, ottobre. Sfogliò in fretta tutto il calendario.
Guardò dietro di sé. Era convinta che l’amica la stesse seguendo, ma forse lei aveva preferito rimanere in spiaggia.
“Ada!”.
Sentì un rumore dietro le stuoie. Girò dall’altra parte. Due ragazzi erano lì, seduti in costume da bagno su logore stuoie intrecciate. Ricordò di averli visti sul treno, camminare lungo il corridoio.
“Ciao” ...