1. Come una belva


    Data: 22/03/2019, Categorie: Hardcore, Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster

    ... altrove. Potrai sposarlo, potrai farci dei figli, scoparci, farti sbattere come ti piace –smettila stronza – …o fare all’amore ogni notte. Non mi interessa. Tanto sai meglio di me che, quando non ci sarai, o sarai di sotto, nella vostra cucina - ti ho detto zitta puttana! -
    
    …a preparargli la cena, sarà da me che correrà, si chiuderà nel suo studio con me e tornerà a sfregarmi sul suo bozzo. Soli, io e lui, nella nostra alcova proibita, segreta. Tu saprai – Zitta! – …lo saprai ogni volta, ogni volta che lui m’avrà avuta o che io avrò avuto lui, tu lo sentirai, potrai leggerlo nel suo sguardo rilassato, appagato… nel suo sguardo di uomo”. Non resistevo più, avrei voluto sgozzarla lì, sul posto, svuotarla e farla penzolare come un palloncino bucato, giù dal soffitto. Lì, tra le cosce, anche se solo per poco, pulsai ancora. “E non potrai che accettare in silenzio tutto questo… rassegnati.” E fece spallucce al mio sguardo carico di lacrime fatte d’odio, di cristalli di puro furore.
    
    “Basta fare di nuovo il mio gesto con la mano, stringere gli occhi mentre faccio di no con la testa, per scacciarla via… avanti, vattene!”. Eccola lì, invece, che sposta gli occhi dal mio viso al suo sesso, al sesso del mio Amore, nascosto dal lenzuolo.
    
    Ha ragione, quella stronza ha ragione… lui non sarà mai davvero mio!
    
    A meno che… a meno che… a meno che io… non glielo porti via in qualche altro modo. Ne conosco solo uno, un modo solo… ma poi non potrei averlo mai più con me. Dovrei ...
    ... tagliare la gola a lui, nel sonno, mentre non può sentire, vedere, capire nulla… e guardarlo andare via sereno, mentre il letto si fa rosso di sangue, mentre sul lenzuolo si disegna una ragnatela nuova di rubino scarlatto, pesante. Di certo sarebbe sempre così, perfetto nella sua giovinezza, splendido, in quel rassicurante sonno del dopo orgasmo, in quella luce sognante, con quella brezza della sera, carica di stelle a raffreddare il sangue che inzupperebbe le lenzuola.
    
    No!
    
    Lo perderei. Se facessi così, lui non sarebbe più qui con me. Un funerale, una bara da chiudere in faccia al mio Amore… e lui sotto tre metri di terra o peggio in un cassettone di cemento. Al solo pensiero, lì sotto, avvizzisco, marcisco come marcirebbe lui, sotto terra, nel cassettone, morto… divorato dalle larve, ingiallito, gonfio di gas.
    
    E’ allora che, brillante, un’idea mi soffia piano sul collo, leggera, calda… come il mio Amore aveva soffiato sul mio orecchio, prima di prendermi con passione, senza fretta, lì sul letto, solo due ore prima. Quel soffio mi rimanda subito su di giri. E’ solo un pensiero, ne ha la stessa consistenza e velocità. Ma mi entra in testa, scende nel mio stomaco a dargli energia, potenza, a rivitalizzarlo squassandolo con crampi di fame, per poi sprofondare ancora più in giù, nel mio sesso che si tende per non esplodere, sboccia… e si riempie di sangue ed umori, tra le vene e tra le pieghe della pelle.
    
    E’ la soluzione: l’avrei sempre con me, sempre dentro di me… per ...
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