Sei bisex! Terza parte.
Data: 22/03/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Baxi, Fonte: RaccontiMilu
Dopo l’esperienza con gli amici di Leo, Nico e Dario, ho preso coscienza del fatto che la bisessualità era diventato un nuovo capitolo della mia vita. Col passare del tempo, ricordavo sempre con una certa eccitazione le vicende e il piacere ricevuto dal sentirmi posseduto e nel possedere un maschio. L’unica cosa che mi rattristava un poco, era il fatto che queste emozioni non potevo condividerle con Anna, mia moglie. Con lei ho condiviso alcune esperienze di giochi fra noi, certo, ma sempre insieme, e la sua complicità in questo gioco mi mancava. Decisi di trovare il modo di coinvolgerla e ne parlai con Leo. Lui si rese subito disponibile a darmi tutto il suo appoggio e mise anche la sua abitazione a mia disposizione per qualsiasi gioco io riuscissi a creare. L’occasione si presentò una domenica al mare. Eravamo in una spiaggetta del Tirreno, poca gente e quasi tutti nudi. Anche noi nudi, ci eravamo messi un po’ defilati. Vicino a noi, una coppia di ragazzi, dalla chiara tendenza gay, giocavano, e scherzavano disinvoltamente. Nel primo pomeriggio, con l’aumentare del caldo, si erano spostati un poco più indietro, vicino alla duna, dove un grosso arbusto offriva, più che ombra, un po’ di riservatezza. Pian piano, in maniera quasi impercettibile, avevano preso a toccarsi fra loro. Nel vedere questo, il mio cazzo aveva avuto un sussulto e cominciava a prendere una discreta consistenza. Osservavo loro e Anna, che li guardava fingendo indifferenza, e decisi che dovevo ...
... osare.
«Amore, che effetto ti fanno? Tu che ne pensi? Saresti capace di giocare con una donna, così?»
Gli ho chiesto, sapendo bene che la risposta sarebbe arrivata puntuale.
«E tu? Saresti capace di giocare con un maschietto?»
Mi ha chiesto quasi in tono di sfida.
BINGO! Era quello che volevo: suscitare la sua curiosità.
«Sì, credo che, arrivato alla mia età, sia quasi una bella novità da provare, ma sempre e solo se tu sei con me»,
Le ho risposto fissandola dritto negli occhi. Il suo viso si è illuminato: avevo raggiunto il primo obbiettivo; incuriosirla e, nello stesso tempo, richiedere la sua presenza per avere anche la sua complicità, ben sapendo che lei non avrebbe mai rinunciato a vedermi stare al gioco. Durante il viaggio di ritorno, ne parlammo a lungo, decidendo che, se si fosse creata l’occasione, l’avremmo messa in pratica. Lei, però, tenne a precisare che bisognava trovare la persona giusta, che, in ogni caso, avrebbe dovuto prestarsi al gioco.
«Che ne dici del commesso del negozio di scarpe? A me è sembrato che aveva un modo di fare piuttosto “particolare”», chiedo e attendo la sua risposta. Lei ci pensa su e, con un sorriso, mi dice:
«Sì, ho avuto l’impressione che ti guardava con certi occhi che non lasciavano molti dubbi; ma come farai a contattarlo?»
Le spiegai, a grandi linee, che la domenica lui era solito correre nel percorso verde per averlo visto quando vi andavo io; che avrei potuto avvicinarlo e tastare il terreno al fine di ...