1. Padrone III


    Data: 13/03/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Akai_, Fonte: xHamster

    ... senza cura l'elastico nella spazzatura, si sedette ma rimase a fissare il foglietto a lungo.
    
    Le piaceva avere i capelli lunghi, le davano un senso di femminilità tipica dei tempi passati, ma fin dall'università si accorse che erano poco pratici per una vita movimentata così li teneva raccolti per la maggior parte del tempo, sciogliendoli solo per uscire la sera o per gli appuntamenti col ragazzo… quel bastardo, bugiardo, traditore. Ormai erano quasi due anni da quando lo aveva cacciato a calci fuori dalla sua vita. Con quell'ultimo sforzo quasi strappò via anche il suo cuore e da allora non si sentiva più in vena di far risaltare la sua femminilità, l'unico maschio della sua vita era Momo ed a lei stava bene così.
    
    Ma ora c'era quell'ordine, non sarebbe stato troppo difficile da seguire e poi non voleva più ricevere un rimprovero, era sempre stata una ragazza diligente e non ne aveva mai ricevuti, neanche da piccola. Anche se ormai era grande il rimprovero ricevuto l'aveva abbattuta completamente, era nervosa, non sapeva cosa fare, non sapeva come poter stare meglio ma ora, col nuovo biglietto, tutto era tornato sereno, si sentiva sollevata, quasi felice.
    
    All'uscita dall'ufficio non andò a casa, bensì dal parrucchiere, l'altra comodità di tenerli legati era che poteva trascurarli più a lungo ma ora non poteva più essere così e poi, sì è vero, voleva fare piacere a Padrone, voleva che dimenticasse che era stato costretto a sgridarla.
    
    “Buon giorno”
    
    “Buon giorno a ...
    ... lei”
    
    Chissà se il vigilante si sia accorto del cambiamento di Rossana. A lei non importava, a lei importava solo di seguire il gioco, seguire gli ordini e fare in modo che Padrone non la sgridasse più. Era felice, si vedeva, si sentiva dalla voce, lo si percepiva dalla sua sola presenza. I capelli sciolti ondeggiavano ad ogni suo passo, di tanto in tanto le accarezzavano le guance e per lei quella rappresentava la carezza di Padrone, le piaceva la sensazione e la faceva sorridere ancora di più. Si sentiva bene, anche se prima d'allora andare a lavoro senza legare i capelli le sembrava di presentarsi in disordine ora invece non le importava, si sentiva comunque a suo agio nel percorrere gli uffici rivelando di nuovo parte della sua femminilità.
    
    Arrivata alla sua postazione salutò con un sorriso la foto di Momo e poi si diresse subito al solito cassetto. Per tutto il week end, mentre si abituava alla ritrovata libertà dei suoi capelli, mentre si specchiava in continuazione chiedendosi se la nuova acconciatura sarebbe piaciuta a Padrone, aveva fantasticato su cosa poteva contenere il nuovo bigliettino, ma più di tutto voleva essere elogiata, aveva ubbidito immediatamente, aveva fatto di più di quello che le si chiedeva, voleva dimostrare di essere diligente e desiderosa di continuare il gioco.
    
    Aprì il cassetto, nessun biglietto, ma c'era di nuovo il piattino con il tovagliolo di lino grezzo. Riconobbe subito cosa c'era sopra. Come quando spezzò la matita ricevette una ...