1. Una grandissima figura da cornuto !!!


    Data: 10/03/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Una vacca da monta e il Re dei cornuti, Fonte: EroticiRacconti

    ... evidente che lei lo apprezza come maschio. Mi chiedo cosa possa piacergli di quella mezza sega di maschio ma dovevo ammettere dire che i due hanno una grossa intesa. Basta vedere con che entusiasmo lei gli succhia il cazzo mentre lui le lavora la figa sia con la mano che con la lingua.
    
    Quindi iniziano a scopare e, contemporaneamente, inizia lo show del porco al quale piace molto accompagnare la monta con le parole.
    
    “Ti faccio godere vero cagna?” le dice e la zoccola gli dà corda: “Oh. Sì, sei bravo! Sei bravo!”
    
    E questo finché si era dedicato alla figa. Quindi disse alla vacca di mettersi alla pecorina anticipandole che la avrebbe inculata. E lei in un istante fu pronta!
    
    Appena glielo mise in culo iniziò a darci dentro ma trovava il fiato per dirmi (e si rivolgeva chiaramente a me) che sua moglie non dava il culo e lui lo cercava nelle troie come la mia donna!! Che andava a troie anche solo per quello! Che adorava le nigeriane ma che Anna era molto meglio da inculare.
    
    Quindi invitò la cagna a mettersi faccia su e lei eseguì. Il porco le andò sopra e siccome aveva il dubbio che non avessi capito la situazione, disse alla cagna: “Diglielo dove ce l’hai!” E lei: “Tutto nel culo! Tutto nel culo” e lui ancora: “E ti piace in culo vero puttana?! Ti piace come ti inculo!!”
    
    E la troia: “Sei fantastico! Sei fantastico!”
    
    Io ne avevo abbastanza, per fortuna arrivò il momento della sborrata con le consuete parole della troia: “In bocca! Sborrami in bocca!”.
    
    Dopo ...
    ... aver bevuto per bene, io invitai entrambi ad andare al piano inferiore, il messaggio era chiaro: per me la monta finiva lì!!!
    
    La vacca andò in bagno (che era a fianco della camera) e sentii che aveva aperto l’acqua della doccia.
    
    Io e il porco scendemmo al piano inferiore. Io mi rivestii, lui no. Comunque, mi dissi, che lo avrebbe fatto appena avrebbe capito che non ci sarebbe stato il secondo tempo.
    
    Il tipo chiese di aprire la bottiglia di spumante che aveva portato, io presi i bicchieri e lui la stappò. Mi pareva l’ennesimo sgarbo, iniziare senza aspettare Anna. Ma a me premeva che andasse fuori dalle palle velocemente. Il mio divano era molto ampio, un otto posti, un divano ad angolo. Io mi sedetti in un lato, lui nell’altro. In mezzo il tavolino con la bottiglia di vino.
    
    Io e il tipo parliamo di argomenti neutri di cui non ricordo traccia.
    
    Sento i passi della zoccola che è in procinto di scendere. Alzo la testa e la vedo sulla scala a chiocciola. Non si è rivestita, come mi sarei aspettato, ma indossa l’accappatoio.
    
    Già questo fatto mi innervosisce, ma non posso certo espormi in questo modo, non voglio dare nessuna soddisfazione a questo maiale. Il porco non ha mai alzato lo sguardo verso la zoccola, come se non la avesse sentita né vista, intanto continua a discorrere con me, fissandomi in viso.
    
    Pochi passi e la zoccola ci raggiunge. Non so se la mia espressione del viso incredula sia stata notata anche da porco. Sicuramente sì! Mi dico tra me e me: ...