1. Sabrina la vacca (Stupro di massa)_1


    Data: 28/02/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Abisso_dell_anima, Fonte: RaccontiMilu

    nessunoitaca@libero.it
    
    Buongiorno. Scusate l’assenza, ma finalmente posso tornare a scrivervi.
    
    Prima voglio ricordarvi come è il mio Sadico Padrone e come sono io. Così capirete meglio quanto sono troia e la mia condizione da vacca, da mero oggetto da stupro che sono.
    
    Il mio Amato Padrone è una vera bestia, alto 190 cm, con la pancia enorme. Ha un cazzo spropositato, 30 cm per 6 di diametro. Palestrato, pesa 170 kg. Lui è un vero animale sadico e porco. Io invece sono alta 155cm, un fisico esile, tutte le curve al posto giusto, un bel culo, una vita strettissima, peso 55 kg. Ho un viso da bambola dicono tutti, ma con occhi da troia e bocca larga. Le mie sensuali labbra sono pronunciate, da pompinara. I miei seni sono enormi, porto una quinta ed ho 2 capezzoli molto lunghi con 2 areole enormi. Ho la pelle molto chiara per cui i miei grossi capezzoli, rosa fiammante risaltano oscenamente. Le mammelle mi fanno continuamente male per la loro pesantezza. Ho 19 anni, ma i miei enormi, doloranti, morbidi seni sono pieni di smagliature e tutto intorno ai capezzoli sono evidenti, sotto la pelle chiara, le vene. Il mio buco del culo è ormai irrimediabilmente rotto. Sempre largo, non tende ormai più a chiudersi avendo perso ogni elasticità. La mia fica, rosa, con due grosse labbra è anch’essa molto aperta.
    
    Ma non voglio annoiarvi con la descrizione del mio lurido ed inutile corpo.
    
    Ecco il seguito di come sono stata utilizzata dopo il club clandestino.
    
    Le luci si ...
    ... accendono illuminando la stalla. In mezzo, stesa sul pavimento in posizione fetale ci sono io. Sfinita dall’uso brutale del mio esile e sensuale corpo da vacca mi sono addormentata. Per svegliarmi il mio Sadico Padrone mi ha preso a calci le mie luride mammelle sfatte e doloranti.. Sento la carne dei miei grossi seni cedere sotto il suo peso. Mi monta su un seno con la sua Magnifica Scarpa ed inizia a ruotarlo. Scarica tutti i suoi 170 kg su la mia mammella dolorante e gonfia. Poi passa all’altra. Le mie luride mammelle sono ancora infilzate con lunghi spilloni che lacerano le carni entrando dal lungo capezzolo, aprendolo quasi in due e affondando nelle mie mammelle per più di metà. Il dolore è indescrivibile, ma sono fiera di essere utile al mio Brutale ed Amato Padrone. Quando col tacco passa a schiacciarmi in terra i lunghi capezzoli doloranti ho un fremito di piacere. Non riesco a controllarmi ed ho un forte orgasmo. Mi butta addosso il vestito del pomeriggio, ancora lercio di piscio e sborra. Mi ordina di indossarlo. Al collo mi allaccia un collare con un guinzaglio. “Andiamo troia. Sono ad attenderti per stuprarti. E mi raccomando, non urlare tanto.”
    
    Entriamo nel locale affianco. Ad attendermi ci sono una ventina di uomini. Tirandomi per il collare mi porta al centro del locale. Sono esposta come una vacca. Faccio dei respiri affannosi, tremo. Le mie luride mammelle sotto al tessuto leggero, lercio di sborra e piscio, unito all’odore di sesso che emana la mia fradicia fica ...
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