parte 1
Data: 27/02/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Masturbazione
Autore: bigtoelover, Fonte: xHamster
... noto che è vestita in ghingheri, una specie di tubino nero molto aderente stile Colazione da Tiffany, le gambe fasciate da delle calze anch'esse nere ma non molto pesanti, un giubbottino di pelle nera con della pelliccia nera al bavero, stivali bassi neri da motociclista ma edulcorati da borchie e cinghie e insomma, nel complesso ci stavano bene. In 2-3 secondi di rapida scansione, capisco che mi piace decisamente: apprezzo la linea delle sue ginocchia e l'effetto che le calze hanno sulle sue gambe alla luce interna dell'auto; ha poco seno e a me piacciono le tette grosse, ma ormai ho capito da tempo che non devo fare lo schizzinoso se una gnocca che lancia segnali di disponibilità nei miei confronti ha le tette piccole; la pancia è inesistente, penso che probabilmente ha degli addominali duri come il granito a giudicare dalla vita stretta e dalla tonicità delle gambe (anche dalla mia posizione riesco a capire che i polpacci sotto al volante riempono e vestono bene gli stivali). Anche lei vedo che mi sta studiando con fare compiaciuto: non sono l'ultimo degli stronzi e so che in queste situazioni si gioca il tutto per tutto, quindi barba fatta appositamente il giorno prima, poco profumo, vestiti casual ma non troppo, capelli senza gel che sennò poi si monta la testa.
Cominciamo a parlare del più e del meno.
C'è da dire una cosa: L. si era sposata in giovanissima età perché era rimasta incinta. Dopo il primo parto, è rimasta incinta di nuovo, quindi si poteva dire che ...
... era passata dall'adolescenza all'età matura senza aver mai goduto veramente della spensieratezza di una ragazza di vent'anni. Ora che si stava separando dal marito, sembrava decisa a rimettere le cose in pari, sebbene un po' fuori tempo massimo. In chat le avevo detto che se le andava ci si poteva fare magari un paio di canne insieme, così per allentare la tensione e per farle fare una cosa da “cciovani”... la scroccona, memore di ciò, mi chiede se abbia portato qualcosa, e alla mia risposta affermativa decide di cambiare posto e mi porta in un'orrenda zona industriale, di quelle così squallide che non so perché mi eccitano da morire. Ci fermiamo davanti al cancello di una fabbrica. Sempre chiacchierando, io rollo una canna d'erba che ci finiamo nel giro di pochi minuti, tra qualche chiacchiera e un po' di silenzio imbarazzato. Chiaramente cosa sarà successo? reso più spavaldo ma soprattutto più laido dai fumi del cannone, poco dopo, mentre lei sta ancora parlando di non so cosa, le prendo il mento con due dita e dolcemente le giro il viso verso di me. “Ma cosa...” cerca di abbozzare. Leggo nei suoi occhi una leggera sorpresa, leggera eh, e non li chiude mentre la bacio, però non smetto, impaurito ma anche convinto che ormai o la va o la spacca e che non ho assolutamente voglia di sproloquiarmi in scuse per il mio exploit. Finalmente cede al mio bacio, ricambiandolo con dolcezza ma anche con sempre più veemenza: le nostre lingue si attorcigliano, le nostre labbra son sempre più ...