Le mutandine bianche
Data: 07/02/2019,
Categorie:
Feticismo
Masturbazione
Autore: Laura151079, Fonte: xHamster
Alle cinque gli operai addetti alla ristrutturazione del mio appartamento erano già andati via e Giovanni, l'impresario puntualissimo si era presentato alla porta di casa per fare delle misurazioni.
Gli avevo aperto e fatto accomodare proponendogli un caffè in terrazza prima che iniziasse a fare il suo rilievo.
"Volentieri, grazie." Aveva risposto.
"Ti sta molto bene questa gonna". Aveva poi aggiunto dandomi del tu al posto del voi da lui usato normalmente.
Si riferiva alla mia gonnellina in jeans. L'avevo ringraziato voltandomi di fronte a lui.
Gli avevo nuovamente dato le spalle per controllare il caffè.
"E le mutandine che colore sono?" Aveva chiesto mentre si era avvicinato a me al punto di sentirlo vicinissimo.
Anzi, tenendomi da dietro con le mani sui fianchi si era praticamente appoggiato e poi spinto il pisellone sul mio culetto, facendomi sentire le sua forma.
Non ero preparata a un' iniziativa così immediata ed ero rimasta per un attimo spiazzata e confusa.
Avevo semplicemente risposto:
"Bianche."
"Ma che intenzioni hai? Fai il bravo e prendi le misure per il tuo rilievo." Avevo continuato riprendendomi.
Quel contatto però mi era piaciuto e ci sarei rimasta volentieri a sentire strusciare il suo pisellone sulle mie chiappe. Ma, come dicevo, la sua era stata un'iniziativa troppo immediata. Anche da parte mia ero stata un po' brusca a rispondergli in quel modo, in fondo avevo accettato il suo appuntamento dopo che gli operai ...
... fossero andati via per restare da soli. Poi presentarmi vestita con la gonnellina e mutandine bianche era un po' come dirgli di provarci.
Che poi alla fine era quello che volevo!
Di certo quella sua intraprendenza e quel contatto aveva fatto salire la mia adrenalina ma dovevo pur avere una minima reazione per non sembrare subito disponibile. Però, come dicevo, era stato troppo frettoloso. Poteva e doveva secondo me attendere un pochino.
"Si si scusa, hai ragione. Colpa tua, sei talmente sexy che per un attimo ho perso il mio controllo". Aveva risposto allontanandosi intimidito.
"Dai accomodiamoci in terrazza, è una bella giornata e si sta bene." Avevo riproposto.
C'eravamo accomodati in terrazza, seduti, uno di fronte all'altro, come lo eravamo stati in mattinata.
Stavo molto sulle mie. Forse, contrariamente al mattino quando avevo accettato il suo corteggiamento, il fatto che fossimo a casa da soli mi faceva stare più sulla difensiva.
Infatti stavo molto attenta a coprirmi le gambe per non mostrargli le mutandine, come invece avevo fatto in mattinata.
Nel frattempo però mi era sembrato strano che Giovanni si fosse arreso così in fretta, senza riprovarci. Ma ero stata smentita da lì a poco.
"Non vi vedo a vostro agio, siete impacciata e poi state molto attenta a coprirvi. Perché non vi lasciate andare come stamattina. Dai lasciatevi andare. Vorrei vedervi come stamattina. Mi era piaciuto molto e in fondo mi era sembrato che fosse piaciuto anche ...