1. La collega gpg


    Data: 06/02/2019, Categorie: Etero Autore: Giuse, Fonte: EroticiRacconti

    Buongiorno, lavoro come gpg per un istituto di vigilanza molto grande al porto di Genova, durate la mia carriera di colleghe (fighe) che siano state grandi o piccole ne ho viste parecchie, ma una in particolare mi faceva uscire pazzo, alta, 38 anni, tette rifatte, un bel pezzo di cavalla e si chiama Giada. Immaginavo parecchie volte di farlo con lei, dal fare l'amore con passione, al sesso duro e sfrenato. Lei è sempre stata una tipa molto perversa e scherzava sempre con me, un giorno erano andati via tutti i colleghi a fine turno e come da protocollo, per la notte eravamo rimasti in due guardie, io e Giada. Era una sera d'estate, una sera calda e il porto era deserto, l'ultima partenza era stata alle 21:00 avevamo preso due pizze con just eat, dopo aver mangiato le pizze, come sempre aveva iniziato a scherzare e a fare la perversa con me. Dopo un po di tempo il mio cazzo era duro come il ferro, avevo messo le gambe a cavallo ma era tardi, Giada aveva visto la mia erezione, me lo sfiorava con l'antenna della radio e diceva "vediamo se risponde hahah", più volte gli avevo detto basta ridendo, ma in realtà avevo una voglia matta di darglielo in faccia. Nulla da fare non la smetteva, con la mia radio allora avevo iniziato a toccargli le tette dicendo la stessa cosa, mi guardava e all'improvviso con una scatto si era girata e si era tolta il reggiseno, mi aveva detto "forse cosi rispondono". Erano evidenti i suoi capezzoli rigidi, neanche il ...
    ... tempo di vederlo e avevo già le mia mani a palpare le sue tette, in una frazione di secondo sulla cappella sento una sensazione di caldo/freddo e del viscido che faceva su e giù, mi stava facendo un pompino, era bravissima. Non avevo mai tolto la divisa in cosi poco tempo, giù le tendine, tre giri di chiusura alla chiave della porta e anche lei era nuda sul tavolo che mi aspettava a gambe spalancate, la sua fica sembrava una bocca che pronunciava "penetrami, che aspetti!". Avevo il dubbio se farci l'amore o puro sesso duro e sfrenato, mi avvicinavo sempre di più, bam, avevo penetrato con facilità la sua fica bagnata, volevo fare sesso duro e sfrenato, un colpo dopo l'altro era sempre di più la voglia di scoparmela. Urlava e mi insultava, con le sue unghie stringeva la mia schiena come se fosse un cuscino, finita la missionaria, si gira a pecora,gli tiravo i capelli e gli davo colpi fortissimi. Tanti erano gli orgasmi quante le posizioni, ma era arrivato il momento, già, il mio cazzo era una pentola a pressione, pulsava, dovevo sborrare, la avviso ma ero senza preservativo, mi era venuta un idea, lei aveva approvato, e bene si, avevo preso il mio cazzo che da quanto era bagnato e scivolo sembrava un anguilla e lo avevo buttato con violenza nel suo culo. Aveva tirato l'urlo più forte di tutti, con quattro colpi sentivo il mio cazzo sborrare, sensazioni uniche, ad oggi è il nostro piccolo segreto tra gli sguardi dei colleghi. Grazie Giada. 
«1»