1. La vita vissuta in un attimo, in equilibrio sulla


    Data: 05/02/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Hardcore, Sesso di Gruppo Autore: antonio_rosita, Fonte: xHamster

    ... morettino che con la scusa di spaventarla le stringeva i fianchi nudi e delineati, e capivo che probabilmente avrebbe dato via auto, soldi, collezione di porno e molto più per un reciproco rapporto orale con quella splendida ragazza.
    
    Ed ero gelosa.
    
    La svolta arrivò durante una festa in spiaggia, la notte di Ferragosto. Avevo bevuto un po’ ma ero abbastanza lucida da essere padrona delle mie azioni. Mi sentii sfiorare la mano e un brivido mi percorse tutto il corpo non appena mi trovai lei accanto, e un minuto dopo feci quello che non avrei mai pensato di poter fare.
    
    La seguii nel bosco e là le mie fantasie divennero realtà. Le sue dolci labbra percorsero tutto il mio corpo, accrescendo ad ogni bacio la mia voglia. Iniziò dal seno, mi strinse le rotondità, sollevò il mio top e mi leccò le aureole, la sua lingua giocava su di esse. Mi succhiava piano i capezzoli alternandoli a piccoli morsi.
    
    Poi scese giù, sul ventre, fino alla mia intimità. Presto le dita presero il posto delle labbra, accarezzandomi con movimenti ritmici e sensuali. Io ansimavo sempre di più mentre lei si bagnava dei miei liquidi.
    
    Fu in quell’istante che mi disse il suo nome: “Piacere…Vanessa”.
    
    Le sue parole spezzate dall’eccitazione mi fecero godere più di tutto il resto.
    
    Mi piegai su di lei e feci guizzare la mia lingua su tutto il suo corpo, facendo aumentare la sua eccitazione, le sorrisi maliziosa e subito dopo lei fece scivolare le sue dita dentro di me, lentamente, per poi ...
    ... accelerare e rallentare di nuovo, per non farmi raggiungere subito l’apice del piacere.
    
    Restammo a lungo avvinghiare nell’oscurità finchè non vedemmo il sole spuntare.
    
    Il giorno dopo mi aspettava il ritorno a casa e, delusa, guardai la sua tenda, ma lei non uscì.
    
    Dentro di me sorridevo: in fondo questa vacanza non era stata poi così male.
    
    Un papà porcellone
    
    Il giorno in cui Alessandra (Sandra), la figlia maggiore, si è sposata con Alberto, è stato un evento indimenticabile, voi pensereste che è naturale per la vita di un padre.
    
    Ma quando leggerete la storia che vi sto per raccontare scoprirete che l’avvenimento è diventato tale per una serie di eventi accidentali che si sono verificati ed hanno messo in luce le più basse inclinazioni che da sempre convivono nello spirito dell’uomo, al di la del bene e del male: il desiderio peccaminoso dell’i****to. Buona lettura.
    
    Gli invitati erano già tutti arrivati, vestiti elegantemente, a bordo d’auto addobbate con merletti e fiori.
    
    La gioia e l’euforia alitava nell’aria, sembrava quasi di toccarla. Amici e parenti si prodigano in complimenti e manate sulla schiena.
    
    Dopo tutto era anche la mia festa, come papà della sposa, intendo, perché stavo per completare il dovere di un padre.
    
    L’avevo accudita per venticinque anni ed quel giorno il mio cucciolo stava per spiccare il volo dal nido. Sapevo già che, nel momento in cui l’avrei affidata ad Alberto, sarei stato preda di un’intensa emotività e commozione. Sono un uomo ...
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