1. Tempesta estiva


    Data: 01/02/2019, Categorie: Cuckold Etero Autore: Mima, Fonte: RaccontiMilu

    ... pioggia, mentre scappavo da lui, da me, dai pensieri, da quella taverna, dalla sensazione del suo tocco, dai baci, da noi, che non eravamo mai esistiti se non nella mia mente.
    
    La pioggia continuava la sua caduta incessante e non provavo nessuno stimolo ad alzarmi. Mi parve di percepire una sensazione di calore, prima di sentirmi in simbiosi con la Terra, con la natura, attraverso quelle gocce che, accarezzando prima la mia pelle, ricadevano dolcemente sul suolo. ‘Un balsamo contro la sua presenza’ Ricordo che pensai questo. Quelle gocce erano come una purificazione, una doccia consolatoria contro il menefreghismo dell’uomo che amavo, una carezza che cercava di cancellare il suo profumo dal corpo che aveva usato. Le gocce sembravano ripercorrere ogni sua mossa, eliminandola: entrando nella scollatura e scivolando lungo seni, pancia, cosce, lasciando lungo il loro passaggio un calore che pareva provenire dalle stelle, dall’universo, da quel pianeta che sembrava aver assistito alla mia fuga precipitosa e cercava in qualche modo di consolare quella sua disperata piccola abitante. Feci l’amore con la Terra quel giorno, e per quanto le ferite non si siano ancora rimarginate del tutto, quando mi alzai e ripresi il piccolo ombrello azzurro in mano, il mio corpo era percorso da un calore mai provato, una forza interiore che aveva inglobato e distrutto quel sentimento ingombrante che é l’amore, trasformandolo poi nel tempo in una triste e malinconica apatia. Un meccanismo di autodifesa discutibile ma efficace, per le anime fragili, ferite continuamente dal mondo sempre più asettico in cui si ritrovano a vivere. Con le gote rosse e le mani gelide, ripresi la strada di casa, lasciando in quelle gocce, ormai assorbite dal terreno, la parte irrazionale del mio essere, risucchiata nell’entroterra dove si univa a quella di mille altre persone, nell’enorme cuore del nostro piccolo mondo che, in quel momento, batteva all’unisono con il mio.
«12»