Più che amici 3
Data: 26/01/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Save, Fonte: EroticiRacconti
... anziché scendere, si chinò verso di me, fece arretrare il mio sedile e mi sganciò la cintura di sicurezza.
“Che fai?” gli chiesi, mentre Marco mi slacciò i pantaloni.
“Pensare al tuo cazzo mentre mi raccontavi delle scopate con Matilde mi ha fatto venire voglia di provarlo” rispose e mi abbassò pantaloni e mutande.
Il mio membro era già mezzo duro ripensando alle notti con Matilde e, eccitato dalla situazione e da un massaggino di Marco, in poco tempo andò completamente in erezione.
“Ma c’è ancora luce, ci potrebbero vedere!” dissi senza troppa convinzione.
Marco mise una mano alla base del mio pene, lo scoprì completamente, si chinò e diede un bacio sulla cappella. Mi guardò negli occhi e sorrise, poi tirò fuori la lingua e iniziò a leccarmi tutta l’asta lentamente, da cima a fondo. La sua lingua era più ruvida e grossa di quella di Matilde e questo mi provocava sensazioni diverse che mi eccitavano molto.
Dopo aver leccato bene tutta l’asta, si concentrò sulla cappella, leccandola delicatamente. Non vedevo l’ora che se lo infilasse in bocca.
“Ha veramente un buon sapore, non pensavo” mi disse e aggiunse “Ora provo a succhiartelo, non so se sono capace”.
Aprì leggermente la bocca e infilò la punta della cappella, mentre con la lingua mi solleticava la parte inferiore della cappella. Si capiva che era alle prime armi, ma, allo stesso tempo sapeva come stimolare un cazzo.
Iniziò a fare su e giù cercando di andare sempre più a fondo, ma, chiaramente, ...
... non riusciva a infilarsi tutti i miei 18 cm perciò cominciò a segarmi la parte restante con la mano sinistra. Presa un po’ di confidenza iniziò a giocherellare con la lingua intorno al mio cazzo per stimolarlo ulteriormente.
Ancora una volta mi venne da confrontarlo con Matilde. Matilde era sicuramente più esperta e, dopo anni di esercizio, era in grado di prendere tutti i miei cm con dei deepthroat che mi facevano impazzire, ma Marco ci stava comunque mettendo energia e non se la cavava affatto male.
Andava sempre più veloce, infilandoselo sempre un pezzettino in più, mentre con la mano mi segava con sempre più vigore. Gli appoggiai una mano sulla nuca per assecondare i suoi movimenti e cercare di spingerlo fino in fondo. Il mio cazzo pulsava di piacere, mi stavo avvicinando al limite.
Ansimavo, mentre i vetri della macchina si appannavano e Marco ci metteva sempre più foga, iniziò ad aspirare con molta più forza e capii che a breve non ce la avrei fatta a trattenermi.
“Ci sono quasi, non so se vuoi tirarlo fuori” ansimai, sentivo di doverlo avvisare, ma in cuor mio speravo non lo facesse.
In tutta risposta Marco si spinse ancora più in fondo, succhiando con foga sempre maggiore. Mi dissi di resistere ancora qualche istante per godermi quei momenti, ma non ce la facevo più. Gli spinsi in basso la testa e gridai: “Vengooo!”
Il mio cazzo si contrasse e iniziò a spruzzare dentro la bocca di Marco, una volta, due volte, tre volte e quattro volte. Mi accasciai ...