Al buio
Data: 18/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: gattoassassino, Fonte: Annunci69
La porta è socchiusa e sto per entrare.
Non l'ho mai vista in viso e lei non ha mai visto me, abbiamo preso due camere singole nello stesso hotel. Veniamo entrambi da fuori città, lei è qui per lavoro, io sono qui per lei.
Arrivo in hotel, poso lo zaino, faccio una doccia e provo a distrarmi su internet, lei è ancora a lavoro e non finirà prima d'un paio d'ore. Sono teso, tesissimo. Non ho mai incontrato una persona in un contesto così. E' una fantasia che avevo e lei ha accettato di condividerla, una prova di fiducia enorme. In fondo ci scriviamo da una sola settimana, ci siamo conosciuti su internet, poi ci siamo sentiti al telefono, ci siamo scambiati qualche foto, ma mai del viso. Ho lo stomaco contratto, eppure mentre guidavo per arrivare ero rilassato e canticchiavo, due ore di auto son volate via così. Adesso sono teso e disteso, ma piacevolmente teso. Mi sembra d'esser tornato adolescente.
Arriva un suo messaggio, anche lei è in camera. E' appena arrivata e si sta apprestando a fare la doccia. Ormai manca poco. Sono in un silenzio quasi irreale, anche ogni battito del mio cuore sembra silenziato. Guardo con distacco il telefono, ogni distrazione non funziona, non distrae. Spengo il display e appoggio il telefono sul petto, chiudo gli occhi e attendo, in un silenzio denso. Come una goccia d'acqua che cade in un pozzo profondissimo arriva il suono del suo messaggio. Ha scritto il numero della camera, ha lasciato la porta socchiusa, posso andare.
Entro ...
... lentamente, lei è in piedi, di spalle, poco oltre l'ingresso. Le tende chiuse, c'è solo la lieve e soffusa luce dell'abatjour, in altre parole è quasi completamente buio. Lei indossa degli slip e una maglia leggera color corallo. Io le parlo e mi avvicino lentamente alle sue spalle, continuo a sussurrarle parole di conferma - sono io, sono qui - e, da dietro, le sfioro le braccia e poi comincio a stringerle in una dolce ma ferma presa. Sento il suo fremito, lo riconosco nel mio. Sto qualche secondo così, poi senza mai interrompere il contatto, le mie mani scendono giù, lente e leggere, verso le sue, le nostre dita si incrociano. Respiri brevi e rapidi.
Ho gli occhi chiusi, ha gli occhi chiusi, questo era l'accordo.
Avvicino le mie labbra al suo collo, la sfioro e sento un suo sussulto, da lì mi sposto con le bocca lungo la spalla, senza staccarla mai, stringendole appena la pelle in quel che potrebbe esser definita come una serie ininterrotta di baci silenziosi o di morsi con le labbra. Lei è ipersensibile, sento un lieve tremore a ogni mia azione, ma resta ferma immobile mentre le mie mani si spostano sul suo ventre. Trema nel corpo, trema nella voce, tremo io mentre le mie dita si muovono leggere sul suo bacino, sento il suo fremito aumentare quando il mignolo della mia mano destra si insinua leggero sotto l'elastico dei suoi slip, ma non mi spingo oltre: siamo nel trailer di quel che verrà ed ogni gesto ha eco amplificate.
Le nostre mani si separano, le sue afferrano la ...