1. AMANTI PERFETTE


    Data: 29/12/2018, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: IL_RAMO_RUBATO, Fonte: RaccontiMilu

    Oggi ho baciato una donna completamente sconosciuta, amica mia. Si, Oggi. Subito dopo la cerimonia, pochi minuti dopo che ero passato a trovarti. Non ho saputo resisterle. Lei si nascondeva . Piangeva in silenzio su una panchina, per strada, chissà per quale motivo. L’ho vista quasi per caso, in una zona poco accessibile del parco. Da subito mi volevo fermare. Le volevo parlare. Le volevo chiedere il motivo del suo dolore. Volevo accertarmi che stesse bene e darle conforto. Ma poi dalla mia bocca non è riuscita alcuna parola. Mi sono avvicinato. L’ho presa di forza, tra le mie braccia. Mi sono opposto con decisione ad ogni sua resistenza. E soprattutto al suo stupore. Poi, nonostante scalciasse e spingesse, l’ho baciata di forza di nuovo. Profondamente. Energicamente. Impulsivamente. E poi me ne sono andato via. Così come sono venuto. Senza nemmeno salutarla. Ti rendi conto di quello che ho fatto? A volte credo di essere un pazzo furioso. Una mente distorta. Ma poi lo sai. Si, tu lo sai meglio di chiun-que altro al mondo. Io ho un debole, da sempre, per le lacrime delle donne.
    
    Proprio mentre toccavo il fondo della mia vita, mi hai baciata. Non so sei un diavolo del paradiso, oppure un angelo dell’inferno. Ma di certo qualche maledizione in corpo la devi pur possedere. Perchè in te ho sentito scorrere magia pura. Con un solo bacio hai strappato via dal mio petto tutta la mia tristezza. Non volevo lasciarmi andare a questo pensiero. No. Ho lottato con me stessa, per non ...
    ... dare ragioni a quello che mi hai fatto. Ho subito violenza. E tu non mi conosci. Non sai quanto io sia razionale. Non sai quanto io sia fragile. Quanto io combatta ogni giorno contro me stessa, anche per le più piccole scemenze. Volevo odiarti, quasi come se mi avessi stuprata. Volevo portarti rancore, per l’equilibrio già fragile che hai calpestato. Ma poi non ce l’ho fatta a resistere. Ho pensato solo a te, tutto il giorno. E mi è passata ogni malinconia. Come se ora un pezzo della mia anima fosse tuo. Come se da questo periodo così orrendo della mia vita d’improvviso si fosse aperta una porta di primavera. Mi trascini nel buon umore, con questi pensieri. Ti rivedrò mai più? I tuoi occhiali scuri. Quella strana rosa nel taschino. (che se ne fa poi, un uomo, di una rosa nel taschino della giacca?) E quel vestito scuro da mafioso. Rido. Si. Devi essere proprio un gangster. O magari uno spietato serial killer…
    
    L’ho ritrovata sempre lì, amica mia. Anche oggi. Sempre allo stesso orario. Sempre sulla stessa panchina. E non era certo un caso. Stavolta però lei aveva un maltrattenuto sorriso sulle labbra. Mi guardava con la coda dell’occhio. Non voleva mostrare che mi stava aspettando. Non voleva farmi vedere quello che sentiva dentro. Quando mi sono avvicinato è rimasta completamente zitta, e si è posta interrogativa. Come se volesse mettere un muro. Come se volesse delle giustificazioni per i baci che ieri le avevo strappato. Le ho sorriso. La sua era solo una maschera. Lei era ...
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