CON LA TUA VOCE
Data: 18/12/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: silverdawn, Fonte: RaccontiMilu
... nei messaggi, senza un minimo di pudore. Quando poi seppe come l’aveva trattata, come aveva trattato Monica, la sua antipatia crebbe all’infinito e anche quello aiutò Monica a superare la fase più difficile’ i primi giorni del dopo Gerry! Dobbiamo ringraziare Sara, anche per questo. Ma non solo’ iscritta alla facoltà di Architettura di Firenze, dove avevo studiato anche io, volle a tutti i costi potermi conoscere. La facoltà è molto cambiata in questi anni ma’ che importa? Non avevo la minima intenzione di cibarmene personalmente, intendiamoci. Però, saperla assieme a Monica mi stuzzicava. Il fidanzato di Sara era persino riuscito a farle una sola foto assieme, ma era proprio carina, quella foto! Nude, teneramente abbracciate e sorridenti, erano deliziose. Siccome le lezioni di Sara cominciavano in novembre, Monica l’invitò a passare una settimana con lei, a casa sua. Il fidanzato non gradiva moltissimo, nonostante la libertà concessa e usata durante le vacanze ma, alla fine, lei lo convinse’ in genere, era piuttosto fedele al compagno. Non aveva amanti, non aveva storie. Si concedevano quel periodo senza limiti, limitandolo alle vacanze. Nemmeno lui frequentava altre donne, tranne in quel breve intervallo che si concedevano da poco, tutto sommato. Non lo poteva nemmeno definire geloso’ aveva le sue regole, amava le sue regole. Chissà, mentre Sara sarebbe stata a Firenze a studiare, magari le cambiava, codeste regole’ insomma, Sara ebbe modo di venire a trovare Monica ...
... per alcuni giorni, prima di trasferirsi a Firenze. E, siccome Monica è pure pigra, mi convinse perfino ad andare a prenderla in stazione. L’attesa del treno si fece anche piuttosto buffa, con questa ragazzina vivace che pareva aspettasse Babbo Natale e saltellava attorno ad un vecchio sorridente ed un po’ ebete. Poi, finalmente, il treno arrivò, quasi in orario’ allora Monica si fermò e cominciò a scrutare le carrozze, i finestrini, le porte, i finestrini delle porte’ i numeri sulle tabelle. E mi stringeva il braccio, sorridente, estasiata. Nello stridore dei freni il treno si fermò e si aprirono le porte. Incredibilmente ce la trovammo proprio davanti e Sara le corse fra le braccia, diretta. Probabilmente cercarono di baciarsi sulle guance ma nella foga’ si ritrovarono incollate per le labbra, senza esser capaci di scollarsi. Un bacio lungo, appassionato e languido che molta gente insultava con lo sguardo. Guardavano loro baciarsi e poi me, come a chiedermi come potessi permettere un oltraggio simile. Rispondevo con un sorriso compiaciuto e superiore che non potevano nemmeno interpretare. Fosse anche stato il solo modo di baciare che avessero, io ne sarei stato ugualmente fiero. Ma non era il solo modo, né per Sara né per Monica’ e gli spettatori insolenti non potevano capire. Si baciarono talmente a lungo che il marciapiedi si vuotò e il treno ripartì, prima che si sciogliessero.
‘Monica! Che meraviglia! è la prima volta che bacio una ragazza”
‘Sara! Io ...