Storia di un feticista
Data: 16/02/2018,
Categorie:
Feticismo
Masturbazione
Tabù
Autore: pascalfrizz, Fonte: xHamster
... personale?” chiese, ridendo.
Ma Francesco era troppo preso dai suoi piedi, per poter rispondere. Fece la stessa cosa all’altro piede.
Poi passò ai piedi di sua sorella, che però disse:
“Ho cambiato idea. Non ho voglia di farmi massaggiare i piedi. Asciugameli, muoviti”.
Francesco asciugò i piedi di Sara, che si stese sul divano, mettendo i piedi sulle cosce di Valeria, che però fece finta di nulla.
“Rimani a mangiare con noi, Vale?” chiese Sara. “Sto insegnando Francesco a cucinare qualcosa. Spero vivamente che la cucina non vada a fuoco”.
Valeria rise; poi disse:
“No, Sara, ti ringrazio. Sto fuori casa da ieri pomeriggio, preferisco ritirarmi”.
“Bene” disse Sara. “Francesco, vai a prendere le scarpe di Valeria. Però fai in fretta, non masturbarti, mi raccomando. E portale con la bocca”.
Francesco andò in camera sua; le scarpe di Valeria stavano ancora lì. Le annusò: avevano sempre lo stesso odore paradisiaco. Prenderle in bocca, invece, fu il difficile. Non riusciva a prenderle in modo che si reggessero bene; cadevano spesso. Fino a che non le afferrò coi denti, e le portò in cucina.
“Infila le scarpe a Valeria, e baciale i piedi” ordinò Sara.
Francesco infilò le scarpe a Valeria, e le baciò i dorsi dei piedi.
Valeria salutò e se ne andò, con la generica promessa di rivedersi sabato sera, alla festa della loro amica.
“Vieni a sederti vicino a me” disse Sara a Francesco. Stava stesa sul divano. Questa richiesta sorprese molto ...
... Francesco.
Gli mise i piedi sulle cosce. Francesco li fissò intensamente: i piedi di Sara erano effettivamente più belli di quelli di Valeria.
“Che io ti abbia messo i piedi sulle cosce, non significa che tu debba fissarli” disse Sara, facendo tornare Francesco nel mondo dei vivi. “Sono dei piedi, Francesco. Piedi. Non è possibile che vedendo i piedi di una ragazza tu smetta di vivere. Vai in catalessi”.
Francesco era stanco di quella situazione. Aveva bisogno di rilassarsi un po’. E sua sorella era una spina nel fianco. Era una tortura psicologica. Francesco amava sì i piedi di sua sorella, ma lei metteva sempre in atto la stessa tattica: glieli faceva desiderare, per poi negarglieli e tormentarlo psicologicamente anche.
“Seguimi un attimo in camera mia” continuò Sara. “Voglio provare il vestito per la festa di sabato sera. E tu devi aiutarmi. Devi prendermi i vestiti dall’armadio, ed ovviamente dopo sarai tu a mettere tutto in ordine. E pretendo che tu metta in ordine meticolosamente, a patto che tu debba starci tutta la giornata”.
Sara aveva gusto nell’abbigliamento. Qualsiasi vestito indossasse, le stava una meraviglia, e sapeva abbinare anche bene.
“Striscia verso la scarpiera, e scegli un paio di scarpe eleganti col tacco” ordinò Sara.
Francesco eseguì: si inginocchiò e strisciò verso la scarpiera, nonostante gli facesse male alle ginocchia.
Prese le scarpe che più gli piacevano, e le portò a Sara.
“Stenditi sul pavimento, che ti metto un poco i piedi in ...