1. L'avvocatessa - cap 33


    Data: 16/02/2018, Categorie: Etero Autore: Miss Serena, Fonte: EroticiRacconti

    ... sconvolse tanto da farmi quasi urlare.
    
    “Sii scopami brutto porco che non sei altro. Voglio sentire tutto il tuo gran cazzo entrarmi dentro fino alla testa.” gli risposi tenendomi alla scrivania quasi avessi paura di scivolare chissà dove.
    
    Lui mi sbatteva le palle contro la fica ad ogni affondo, ma non dissi mai nulla, se non parole d'incitamento, come se il suo cazzo non fosse mai abbastanza.
    
    “Ti voglio nuda.” mi disse all'improvviso tirandomi a se per mettermi le mani sulla camicetta.
    
    Mi spogliai in tutta fretta per poi far spazio sulla scrivania buttando tutto per terra, e sdraiarmi tenendo le gambe ben aperte. Luigi si tolse solo la giacca prima di riprendere a scoparmi come un ossesso.
    
    “Sei una delle più grandi puttane che conosca.” mi disse afferrandomi le gambe per sbattermi come un fuscello “Quando sei venuta con quella troia della tua amica, il cazzo non t'è bastato, infatti sei tornata da sola per prenderne ancora.”
    
    “E' vero come lo è che a te piace scoparmi quindi stai zitto e fai il tuo dovere !” gli risposi stringendogli le gambe dietro la schiena.
    
    “Hai ragione e come finiamo qui ti porto da me per finire l'opera.”
    
    Iniziammo ad avvinghiarci sempre di più, finendo ben presto sulla moquette, dove ci cavalcammo a vicenda, godendo entrambi tantissimo. Lui mi venne dentro un attimo dopo che ebbi l'orgasmo, riempiendomi col suo seme che molto velocemente cominciò a colarmi sull'inguine.
    
    “Dammi qualcosa per pulirmi o uso la tua cravatta, così ...
    ... poi voglio vedere come fai a mandarla a lavare.” gli chiesi ridacchiando
    
    “Ma è una Marinella !” mi rispose quasi indignato porgendomi dei fazzolettini di carta.
    
    “Perchè non vale una scopata con me ?” gli domandai fingendomi arrabbiata.
    
    “Non lo so....vediamo....”
    
    Non riuscì a finire la frase perchè esplose in una risata che divenne subito contagiosa, poi ci rivestimmo per lasciare il suo ufficio.
    
    “Allora andiamo da me ?” mi chiese prima d'aprire la porta.
    
    “Sì ma prima devo pendere un sacchetto che ho lasciato da me.”
    
    Uscii da quello studio per l'ultima volta, per poi aspettare Luigi nell'androne del palazzo, e andare quindi nel suo appartamento.
    
    Non appena varcammo il portone dove abitava, lui mi strinse a se per baciarmi, allungando allo stesso tempo una mano sul mio sedere.
    
    “Luigi aspetta un attimo, qui ci possono vedere.” cercai di protestare anche se non troppo convinta.
    
    “Perchè hai paura di dare scandalo ? In fondo non sei ancora sposata.” mi rispose alzandomi la gonna sino a scoprirmi il culo.
    
    “Allora è giusto darlo insieme.” ribattei aprendogli la lampo dei pantaloni e infilando la mano dentro i suoi slip.
    
    Salimmo l'unico piano di scale senza mai smettere di baciarci e toccarci nelle parti intime, ed io arrivai davanti alla sua porta di casa con la camicetta del tutto sbottonata e il reggiseno slacciato.
    
    “Apri questa cazzo di porta in fretta o ti faccio una sega e me ne vado.” gli dissi tirandogli fuori il pene dagli slip.
    
    Non ...