Mia suocera e sua figlia
Data: 16/02/2018,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
... addormenta sul divano di solito ubriaco”La donna nel dirlo ha dato l’impressione che quella situazione le pesasse ed effettivamente non era il massimo delle aspettative; mi è sembrato dalla espressione del volto che per lei quella vita era deludente.Ho atteso che abbassasse la serranda del negozio e visto che non aveva automobile le ho dato un passaggio con la mia auto fino alla sua villa.L’auto era parcheggiata sotto un lampione che illuminava bene la zona e per farla montare in auto dal lato passeggero, per galanteria, le ho aperto la porta. Il movimento del suo corpo mi ha consentito di godermi, senza che me lo aspettassi, uno spettacolo da far drizzare il cazzo ad un eunuco. Serena quella sera indossava una gonna lunga quasi ai piedi con spacco laterale che si è aperto mettendo in mostra le sue stupende gambe. Una volta seduta, stando fuori dall’auto, dall’alto, ho potuto ammirare le sue prosperose tette che erano lì in bella vista con il petto nudo; era visibile il seno tra le due mammelle.Giovane come ero non sono riuscito ad evitare che il mio cazzo si drizzasse.Durante il tragitto verso la villa è stata una felicità. L’erezione era tale che sembrava voler sfondare i pantaloni.Giunti a destinazione, la scena si è ripetuta. infatti aprendo la portiera sono andato subito a godermi le tette e poi sulle splendide gambe.Lei era allegra e mi ha fatto entrare in quella ampia villa chiamando il marito Guido che mi ha presentato. A lui ha spiegato che mi aveva invitato per ...
... darmi meno disagio a causa degli impegni che lei aveva.Il marito, non di certo un bell’uomo, era già brillo, non ha fatto eccezioni ed il tono delle parole era apatico “Va bene, se hai deciso così per me non ci sono difficoltà!”Serena ha preparato la cena, poi ha chiamato Tatiana, presentandomi a lei.Dopo le presentazioni iniziali la ragazza ha chiesto “Mamma, dopo cena vorrei andare con le mie amiche ad una festa, se per te va bene?”“Dov’è la festa?”“la fanno a casa di Emma. Ti ricordi? E’ la mia compagna di classe”“Ma Emma abita a trenta chilometri da qui! Sei matta ad andarci! E’ lontano!”“Beh mamma, puoi accompagnarmi tu?”“Non se ne parla nemmeno! E poi dovrei restare lì in auto per ore ad aspettarti. Sono stanca dopo una giornata di lavoro. Cerca di capirmi, figlia mia!”“Uffa mamma! Ci tenevo molto! Al babbo è inutile chiederlo. Fra mezz’ora è cotto dal vino. Se non mi accompagni tu devo restare a casa e mi dispiace perché ho detto che ci sarei stata”Allora viste le posizioni contrastanti di madre e figlia, con cautela, sono intervenuto “Senti Serena, se vuoi e ti fidi, potrei accompagnare Tatiana. Poi mentre lei è alla festa mi faccio un giro. Le lascio il mio numero di cellulare e quando è pronta per tornare la vado a prendere”“Ci mancherebbe che non mi fidassi di te! Ti conosco da anni e per me sei come un figlio ma non ti devi disturbare per i capricci di una ragazzina!”“Non mi disturba affatto farlo e poi mi fa piacere. Almeno posso alleviarti il peso e vorrei ...