Neon
Data: 09/12/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: sweet_hole89, Fonte: RaccontiMilu
... la lingua, ansima’. Io, ovviamente, faccio tutto quello che vuole, a dire la verità ci sto incredibilmente prendendo gusto. Una troietta servile e sottomessa, quello è il mio habitat naturale. Afferra la macchina, scatta alcune foto facendo in modo che si veda bene che quello lì sono io, poi, nella modalità ‘video’ gira anche un breve filmino: ‘Questa memoria poi me la prendo io. Potrebbe essermi utile’. In quel modo avrebbe potuto tenermi per le palle praticamente per sempre. Inoltre, tutto questo, forse suo malgrado, lo ha parecchio eccitato, tant’è che si nota un notevole rigonfiamento dei pantaloni. E’ risaputo quanto lui ce l’abbia grosso, mio padre si è sempre vantato di questa cosa, dice che quella era una caratteristica di famiglia, possedendo anche lui una nerchia notevole. Si faceva cruccio, però, di come a me questa caratteristica non sia toccata, il cazzettino che mi spunta fra le gambe è insignificante, poco più grande di quello di un bambino. Ho anche un accenno di tette, mi ha fatto visitare ma non c’è stato nulla da fare. A me non frega nulla, io mi prendo da sempre i pistoloni degli altri, di tutte le misure, una femmina sbagliata, il mio è un ammennicolo con cui giocare. Per essere uno servile sborratoio non è necessario avere il cazzo grosso. Continuo a scodinzolare con il pennacchio dello scopino che fende l’aria. Adesso Claudio sembra piuttosto divertito: ‘Vai puttanella muovi la coda! Più veloce’ adesso ci penso ...
... io a svegliarti’, mi da un calcetto sul sedere, dopo lascia andare un paio di sculaccioni poi, mentre mi segue, sfila la cintura dai jeans, la prende per la fibbia ed inizia a colpirmi sulle chiappe, facendola schioccare. Ad ogni colpo lancio un urletto, mi metto a piangere, è doloroso, ma, mio malgrado, mi piace. ‘Gridi eh! Dimmi che faccio bene, chiedimi di colpirti, cagna!’ mi apostrofa così, mentre continua con le cinghiate. Obbedisco e fra le lacrime lo imploro: ‘Si! Dai, picchiami sul culo, ancora’ più forte!’ In effetti penso di meritarmelo e poi questo è l’asservimento totale, l’umiliazione finale, il massimo della libidine. Mi frusta ancora ed ancora, grido, il culo ora è distrutto, pieno di strisce rosse, brucia come un fuoco. Stanco di colpirmi scatta alcune foto alle mie chiappe tumefatte. Improvvisamente lascia cadere la cintura, slaccia i pantaloni e se lo tira fuori, una vera bestia. Non è la prima volta che glielo vedo, altre volte mi è capitato di incrociarlo nudo per caso, oppure l’ho spiato nella doccia, fin da moscio fa impressione, gli penzola giù fino a metà coscia, come una proboscide. Avevo fantasticato su quel palo, adesso invece è lì davanti a me in tutta al sua possanza, mi sembra grosso come un estintore anche se, ovviamente, ciò è impossibile. ‘Adesso, visto che sei una cagna, leccalo’ così brava’ ora puliscimi anche il culo’. Dopo che gli ho passato la lingua sul cazzo per benino si gira allargandosi le ...