1. Fermoposta


    Data: 08/12/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: anuanua, Fonte: Annunci69

    La maggioranza dei lettori e degli inserzionisti di Annunci69.it leggendo questo racconto non si renderà nemmeno conto di cosa sto parlando.
    
    Ma coloro che invece hanno vissuto come me quegli anni, leggendolo proveranno un senso di nostalgia e malinconia.
    
    Bisogna tornare indietro con i ricordi e col tempo a un periodo in cui ancora non esistevano internet né telefoni cellulari.
    
    Un periodo difficile per chi come me, un ragazzotto poco più che ventenne, nutriva fantasie di incontri trasgressivi con coppie.
    
    Allora gli annunci venivano pubblicati su riviste specializzate.
    
    Una delle più famose si chiamava appunto “Fermoposta”.
    
    Non esistevano macchine fotografiche digitali per cui le foto che volevi pubblicare dovevi farle stampare a un fotografo, ovviamente non senza imbarazzo.
    
    Poi dovevi spedirle alla rivista insieme all'annuncio e come indirizzo per la risposta fornire un recapito fermo posta.
    
    Le lettere di risposta le potevi ritirare all'ufficio postale fornendo un documento di identità.
    
    Insomma tutto estremamente complicato.
    
    Non esistendo i telefoni cellulari poi, se volevi metterti in contatto con una coppia dovevi lasciare il numero di casa.
    
    E per me che vivevo con i genitori ovviamente non era il massimo.
    
    Una piccola premessa solo per far capire che erano tempi davvero pionieristici e ormai alquanto vintage dello scambio di coppia, e per arrivare in fondo alla cosa dovevi essere davvero altamente motivato!
    
    Questo racconto è la storia ...
    ... del mio primo incontro avvenuto tramite Fermoposta.
    
    Risposi ad un annuncio di una coppia di Massa.
    
    Avevo fornito il mio numero di casa invitandoli a chiamare a un certo orario e così quando mi sentii chiamare dalla finestra da mia madre, il cuore cominciò subito a battere a mille!
    
    “Ti vogliono al telefono” mi gridò.
    
    Io corsi ad ampie falcate dal giardino verso casa, afferrai il telefono e... “Pronto”.
    
    Dall'altra parte una voce femminile disse:
    
    “Ciao, ti chiamo per l'annuncio a cui hai risposto”.
    
    Scambiammo amichevolmente due chiacchiere e subito ci mettemmo d'accordo per vedersi il prima possibile.
    
    Niente richieste di altre foto oltre a quelle già viste nell'annuncio o inviate alla risposta.
    
    Nessuna imposizione di vedere il viso.
    
    Un'idea di chi c'era dall'altro capo del telefono te la facevi solo scambiando due parole.
    
    Ma difficilmente sbagliavi... La gente era molto più genuina!
    
    La sera dell'appuntamento ci trovammo all'uscita dell'autostrada.
    
    Si presentò solo il marito. Avevano un bambino piccolo e non potevano certo lasciarlo solo in casa. Facemmo due chiacchiere giusto per rompere l'imbarazzo, poi salii sulla sua auto e ci avviammo verso la loro abitazione.
    
    Il tragitto fu molto lungo, ma solo in un secondo momento capii il perché.
    
    Non voleva che io fossi in grado di ricordare la strada e girò a lungo per strade e stradine per confondermi.
    
    E finalmente eccoci a casa!
    
    Era bella ed accogliente, entrammo in un grande salone, le ...
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